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"GIORNI FELICI?". Alla ZAC di Palermo per una riflessione: "È davvero questa la vita che vogliamo?"

Ancarani, Barclay, Giambrone, Piotrowska, Genuardi/Ruta e Chen Zhen per un inedito progetto espositivo a cura di Agata Polizzi

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Quando
da martedì 05 dicembre a domenica 03 marzo 2024

Dal 5 dicembre 2023 al 3 marzo 2024, alla ZAC - Zisa Arti Contemporanee di Palermo si potrà visitare la mostra collettiva "GIORNI FELICI?", curata da Agata Polizzi con opere di Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), Per Barclay (Oslo, 1955), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Joanna Piotrowska (Varsavia, 1985), il duo Genuardi/Ruta (Sciacca, 1986 / Ragusa, 1990) e Chen Zhen (Shanghai, 1955 – Parigi, 2000).
La mostra è presentata dalla Fondazione Merz.

Yuri Ancarani "Séance", still da video (2014). 30 min
Yuri Ancarani "Séance", still da video (2014). 30 min

L'esposizione trae spunto da una riflessione innescata dal romanzo "Nudi e crudi" (The Clothes They Stood Up In) di Alan Bennett (2001), nel quale possiamo cogliere dall'ironia paradossale della vicenda una domanda semplice ma necessaria: è davvero questa la vita che vogliamo?

Per Barclay "Interior" (1992). Camera a olio, fotografia a colori (180 x 146,5 cm). Courtesy Galleria Giorgio Persano
Per Barclay "Interior" (1992). Camera a olio, fotografia a colori (180 x 146,5 cm). Courtesy Galleria Giorgio Persano

Come scrive la curatrice: "Giorni Felici? prova invece a immaginare che è tempo di rispondere alla domanda partendo dai propri conflitti e limiti. Il sé è un elemento marginale se commisurato alla collettività, ma è anche l'elemento minimo costituente, che può determinare il cambiamento su grande scala." Affidando l'esplorazione allo sguardo degli artisti in mostra "Giorni Felici? è concepito come narrazione progressiva che lascia intravedere quanto vicende personali e sociali siano legate, quanto forte sia il valore di azioni capaci di innescare quelle rivoluzioni che diventano poi 'fatto culturale'."

Silvia Giambrone "La Galleria delle Ombre, Galleria degli Specchi", ottone, resina, cera, acacia spinosa - Reggia di Versailles, sfilata Maria Grazia Chiuri, Dior Autunno-Inverno 2021-2022. Courtesy di Maison Dior, Adrien Dirand
Silvia Giambrone "La Galleria delle Ombre, Galleria degli Specchi"

Il film di Yuri Ancarani, "Séance" (2014), è un viaggio visivo in un ambiente domestico rarefatto, custode di vita e morte. Una situazione rassicurante solo in apparenza.
Per Barclay con l'installazione "Senza titolo" (1992), materializza l'idea della casa come luogo misterioso; colma di acqua trasmette energia attraverso una luce intensa.

Joanna Piotrowska "Untitled" (2015-2020). Silver gelatin hand print
Joanna Piotrowska "Untitled"

Silvia Giambrone con i suoi specchi, "Mirror" realizzati tra il 2019 e il 2023, di diverse misure, lavora sull'alter ego insito in ognuno di noi e custode di ciò che avremmo voluto essere.
Gli scatti fotografici (2016-2019) di Joanna Piotrowska focalizzano l'attenzione sul tema della fragilità dell'infanzia e sulle sue proiezioni nel presente, rileggendo il concetto di casa inteso come rifugio oppure prigione.

Genuardi/Ruta "Ritratto". Courtesy American Academy in Rome - Ph. Daniele Molajoli
Genuardi/Ruta - Ph. Daniele Molajoli

La promessa della primavera che sta per arrivare è alla base dell'installazione site-specific "Vestita di color fiamma viva" (2023) del duo Genuardi/Ruta, un tripudio di colore e speranza.
I cortocircuiti sono ciò che caratterizzano la ricerca di Chen Zhen, qui con l'opera "Jardin-Lavoir" (2020), che concedono una "seconda vita" agli oggetti simbolo delle contraddizioni della società contemporanea e della storia.

Chen Zhen "Jardin-Lavoir" (2000). Letti, metallo, legno, acqua, sistema idraulico, oggetti. Courtesy GALLERIA CONTINUA. Ph. Nestor Kim
Chen Zhen "Jardin-Lavoir" - Ph. Nestor Kim

Le poetiche dei sei artisti coinvolti si intrecciano nello spazio del Padiglione ZAC a Palermo, costruendo un'esperienza che invita il visitatore ad approfondire lo scenario contemporaneo cercando risposte all'interrogativo proposto dal titolo, celebrando "il valore dell'esistenza, il senso di comunità fatto di rispetto reciproco nutrito dalla cura che parte da piccole azioni significative, dal riconoscere il valore delle differenze e dell'inclusione e dalla spinta che permette di desiderare con stupore."

Nicoletta Braschi in "Giorni felici" di Samuel Beckett
Nicoletta Braschi in "Giorni felici" di Samuel Beckett

Completa sottovoce il percorso espositivo, il monologo tratto dal dramma "Happy Days" di Samuel Beckett, qui nell'interpretazione di Nicoletta Braschi per il Teatro Stabile di Torino, che vede la protagonista Winnie riflettere sulle ragioni più profonde dell'esistenza umana, accogliendo al contempo il forte senso di attaccamento alla vita che percepisce come spinta al superamento di ogni dolore e delusione.

"Winona Ryder" di Robert Wilson (2004)
"Winona Ryder" di Robert Wilson (2004)

Ad accompagnare la mostra "Giorni Felici?" l'avvio dell'inedita rassegna Inter | sezioni con un evento speciale (visitabile fino al 7 gennaio 2024) dedicato a Robert Wilson e alla sua opera "Winona Ryder" (2004) a cura di Beatrice Merz. (CLICCA QUI).

INFO
ZAC - Zisa Arti Contemporanee, Via Paolo Gili 4 - Palermo
Orari: aperto da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00 - Lunedì chiuso
INGRESSO LIBERO

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