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''È essenziale preservare l'anima del luogo, per lo sviluppo turistico''

14 giugno 2006

Dal RING di Assoturismo Sicilia:
Raffaele Gentile, Sottosegretario di Stato ai Trasporti: ''È essenziale preservare l'anima del luogo, per lo sviluppo turistico''.

Un'attenta analisi dei flussi turistici e delle motivazioni che li determinano permette di individuare i punti di forza e gli elementi di debolezza del sistema dell'offerta turistica, così come essa viene determinata dalla natura dei luoghi e dall'attività dell'uomo.
Bisogna tentare di individuare le linee direttrici per un possibile, auspicabile sviluppo del settore, per coglierne tutte le potenzialità positive nell'ottica dell'etica delle responsabilità che impone un uso non distruttivo delle risorse culturali e naturalistiche.
Questo è attuabile se si riesce a distribuire nello spazio e nel tempo la domanda turistica senza alternarne la composizione qualitativa in sintonia con le risorse del territorio. In sostanza, è essenziale che venga preservata ''l'anima del luogo'', in un quadro generale nel quale processi di globalizzazione dei mercati (e quindi anche nel mercato turistico) e difesa delle identità locali debbono andare di pari passo.
Tutti gli eventi considerati, la sinergia fra pubblico e privato, un atteggiamento ''ospitale'' dei soggetti che operano nel campo del turismo, la realizzazione di aree convegnistiche di dimensioni adeguate, possono concorrere all'obiettivo, pure in assenza di un'autorità unica che fornisca una regia complessiva.

I rimanenti ''plus'' attengono all'organizzazione imprenditoriale dell'offerta del ''tipico''. In particolare, in merito agli eventi legati alle tradizioni religiose e popolari, c'è da considerare che la ricchezza e l'ampiezza del calendario non si traduce sempre in occasioni di richiamo turistico e, quindi, di profittabilità. Occorre operare una cernita sulla base di rigorosi criteri di autenticità religiosa o culturale, in grado di attrarre flussi turistici anche di modesto raggio ed evitare un'offerta dispersiva. Il sostegno finanziario e di comunicazione dovrebbe avvenire tenendo presente, anche in questo caso, il principio che il patrimonio immateriale delle tradizioni diventa risorsa di mercato collegandolo all'interesse ed alle facilitazioni della visita.
Per i ''plus'' relativi ai giacimenti enogastronomici, alla produzione tipica ed agli atelier di artigianato, non può non condividersi che si tratta di un patrimonio cospicuo, ma, ancora, di una risorsa appena abbozzata.
In ultimo, il ''plus'' rappresentato dall' ''anima del luogo'' è favorito dall'antica disponibilità della nostra gente ad accogliere ed aiutare il visitatore, molto spesso a livello di volontariato, per l'unica finalità di permettere la promozione della propria città.

Va rivisto il concetto di ospitalità. E' ospitale una città che vive di decoro urbano, con piazze, vie, luoghi che esprimano l'idea di un proscenio, dove la gente possa sperimentare, in una cornice gradevole, relazioni immateriali piacevoli.
La città ospitale sa dare e far rispettare le regole del ''vivere bene insieme''. E' per definizione contro ogni forma di sopraffazione. La città ospitale non è ''terra di conquista''; lì non vige la legge di ''chi arriva prende'' o del ''prendiamo indiscriminatamente da chi arriva''. L'etica della responsabilità, dello spazio e del bene comune è il fondamento delle relazioni interpersonali.
Proprio perché la città ospitale è, e deve essere, aperta, richiede un sistema di regole condivise e la loro rigorosa applicazione. Se qualcuno si appropriasse di ''pezzi'' della città, della sua struttura economica o alcuni poteri fossero prevaricati, se questo accadesse, sarebbe come far scendere una pesante saracinesca all'ingresso della città.
Nella città ospitale, lo spettacolo, l'arte, la cultura e gli artisti sono di casa.
La città ospitale sa anche farsi bella. Questo compito è per gran parte affidato all'arte, che ne diviene riferimento ed elemento caratterizzante, anima dei luoghi, simbologia di riferimento, totem attorno a cui la comunità si ritrova.

Fra gli obiettivi e le strategie di intervento citerei: il potenziamento e la razionalizzazione dei flussi turistici territoriali, dilatando la stagionalità per renderli compatibili con la ''capacità di carico'' delle aree ospitanti; il riposizionamento del prodotto offerto, attraverso una riqualificazione e una differenziazione dei servizi di ospitalità, in modo da raggiungere una clientela medio-alta che ha più opportunità di fare vacanza in tutti i periodi dell'anno; ancora, lo sviluppo di una gestione delle risorse territoriali che possa, attraverso la concentrazione e la partnership dei soggetti pubblici e privati coinvolti, assicurare il massimo di fruibilità e redditività, senza aggredire o compromettere alcun equilibrio territoriale; il privilegiare, piuttosto che l'abusato e declinante turismo del sole e del mare, l'offerta di turismo culturale ed ambientale, come asse principale e in tutte le possibili nicchie di mercato; la realizzazione di un'area convegnistica di dimensioni rapportate ad un bacino di utenza che copra il Sud Italia ed il Nord dell'Africa, con sale e servizi adatti allo scopo.

Fonte: Assoturismo Siracusa

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14 giugno 2006
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