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...E vennero poi le guerre per l'acqua

Verso l'Apocalisse? Cresce nel mondo il rischio di guerre causate dalla mancanza d'acqua

26 agosto 2004

Apocalisse 8
[6] I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle.
[7] Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra.
Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.

Il mondo corre il rischio di una guerra che ha davvero dell'apocalittico, la guerra per l'acqua.
Il rischio di guerre per l'acqua cresce nel mondo, a causa soprattutto della crescita esponenziale della popolazione globale.
Questo quadro drammatico è stato sostenuto da diversi scienziati che hanno partecipato alla Settimana mondiale dell'acqua tenutasi a Stoccolma. ''Abbiamo avuto, e abbiamo tuttora, guerre per il petrolio. Ora sono possibili guerre per l'acqua'', ha dichiarato William Mitsch, professore di risorse naturali all'Università statale dell'Ohio (Usa), secondo il quale ignoranza e compiacenza sono assai diffuse nelle nazioni più ricche.
Tra i potenziali punti di crisi Mitsch ha citato in particolare il Medio Oriente.

''Continuare lungo il nostro cammino attuale significherà più conflitti'', afferma al riguardo un rapporto dell'Istituto internazionale per la gestione dell'acqua (Iwmi). Secondo gli esperti riuniti a Stoccolma, la crescita della popolazione mondiale farà aumentare la pressione per il controllo delle - limitate - risorse idriche. ''Nel 2025 avremo altri due miliardi di persone da nutrire e il 95% di loro saranno in aree urbane'', ha affermato il professor Jan Lundqvist, dell'Istituto internazionale di Stoccolma per l'acqua. La risposta è soprattutto nella crescita degli investimenti in infrastrutture.

Secondo il professor Frank Rijsberman, direttore generale dell'Iwmi, ogni anno nel mondo vengono investiti nel settore idrico 80 miliardi di dollari, ma la cifra deve almeno raddoppiare. ''Se guardo alle cifre, non riesco per ora a vedere una via d'uscita per i prossimi anni: penso che arriveremo a una vera crisi'', ha dichiarato un altro esperto, David Molden, coautore del rapporto dell'Imwi.

E i modi per raccogliere le risorse finanziarie necessarie ci sarebbero e come. ''Per costruire le infrastrutture di acqua e di bonifica necessarie nei Paesi in via di sviluppo, basterebbe prelevare l'un per cento del budget militare annuo per 15 anni: sarebbe allora un budget per la vita e non per la morte''.
Questa è quanto ha affermato Danielle Mitterrand, membro del Comitato internazionale per il Contratto mondiale sull'acqua, partecipando nello scorso mese di maggio, con l'ex ministro alla cultura del Mali, Aminata Traorè, ad una manifestazione sul diritto all'acqua promossa a Catania da Fiumara d'Arte.

''La violenza e la guerra in atto - ha sostenuto l'ex ministro e scrittrice Aminata Traorè - non sono altro che un aspetto e una conseguenza della politica di globalizzazione. L'Africa ne è un esempio: nonostante le sue ricchezze naturali, il paese viene espropriato dalle logiche globalizzanti [...]''. 
''Dalla Sicilia - ha detto la vedova del presidente francese - noi riaffermiamo con forza che l'acqua non è una merce che si può vendere o comprare, ma è un diritto di tutti e come tale deve essere garantito a tutti, anche ai più poveri. Per questo stiamo portando avanti una battaglia affinché vengano attribuiti gratuitamente 40 litri di acqua al giorno ad ogni essere umano, fin dalla nascita''.

La scrittrice ed ex ministro della Cultura del Mali ha ribadito più volte ''l'importanza dei media per far conoscere le condizioni di sfruttamento del popolo africano e le ripetute e sistematiche violazioni dei diritti umani''. ''Paradossalmente - ha spiegato - l'Africa è il continente più povero proprio perché le sue enormi risorse vengono sfruttate da altri, a beneficio di altri. [...] L'Europa sogna moderne ferrovie e treni veloci, ma non deve dimenticarsi, nella corsa alla modernizzazione, i problemi più semplici, come l'accesso all'acqua, gli ogm, le medicine scadute, altrimenti si guarda al futuro ma si fanno mille passi indietro''.

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26 agosto 2004
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