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''Siori e Siori, e dal Giappone ecco a voi Molly! Il primo mammut clonato''

Dai frammenti di una zampa si tenterà di clonare l’antenato degli elefanti

22 luglio 2003
Giunti dalla Siberia, i frammenti di zampa di un mammut morto 30.000 anni fa sono esposti nel salone dell'Università Kinki, nella prefettura giapponese di Wakayama, 400 km a sudovest di Tokyo.

Qui un team di scienziati giapponesi e russi tenterà un’impresa senza precedenti, ossia quella di clonare il grande mammifero preistorico. Secondo le spiegazioni del gruppo, diretto dal docente giapponese Akira Iritani, il primo passo sarà la conferma definitiva, attraverso l'esame del Dna, dell'appartenenza a un mammut dei frammenti di tessuto sottocutaneo della zampa e l'accertamento del loro stato di conservazione.

Si procederà poi alla clonazione, inserendo i nuclei cellulari contenenti i geni del mammut in un ovulo non fecondato di elefantessa indiana. ''Crediamo nel successo dell'operazione, che farà resuscitare un mammut dopo 30.000 anni'', sostiene il docente.

I resti del giovane mammut, contenenti cellule ''vive'', erano stati trovati lo scorso anno da una spedizione russo-giapponese nella repubblica autonoma russa della Yakuzia e subito era apparso chiaro che le zampe erano in ottime condizioni e potevano prestarsi alla clonazione.

Il mammut è un elefante di grandi dimensioni vissuto nel quaternario in Europa, Asia e America meridionale. Dotato di lunghissime zanne ricurve, raggiungeva fino a 5 metri di altezza e un peso di 4-5 tonnellate.

Fonte: Ansa

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22 luglio 2003
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