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A Canneto di Caronia (ME)

nessun diavolo, nessun piromane. Per gli esperti la causa si trova nel sussultante sottosuolo di Sicilia

18 febbraio 2004
Nel Forum di Guidasicilia riguardante i fatti fenomenici di Canneto di Caronia (ME), l'utente Marzio Mangialajo, il 16 febbraio alle 18:49 scriveva dando possibili spiegazioni:
Escludiamo diavolerie e dolo perché non abbiamo tempo da perdere.
Sono senz'altro (quelli di Canneto) fenomeni elettrici di origine sotterranea, molto probabilmente di carattere impulsivo; non posso escludere campi elettromagnetici concomitanti.
Che siano campi elettrici sul terreno che mandano in corto circuito cavi ed apparecchiature elettroniche non c'è dubbio.
L' origine è, probabilmente, dovuta a fenomeni di piezoelettricità (proprietà di alcuni cristalli di generare una carica elettrica quando sollecitati meccanicamente), che possono avere due origini distinte:
1) Scorrimento o compressione di due strati rocciosi sotterranei, tali da provocare la creazione di campi elettrici riscontrabili anche in superficie.
2) Consistenti infiltrazioni d'acqua negli strati profondi, tali da provocare compressione degli strati stessi e quindi produzione di campi elettrici, anch'essi riscontrabili in superficie.
Il fenomeno sembra cessato, ma potrebbe ripetersi, anche a breve.
Rompete le scatole all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, perché può essere, ripeto può essere, una cosa seria.
Saluti e auguri


All’indomani di questo intervento nel forum, la protezione civile regionale ha ritenuto (anche se in questo campo, spiegano i tecnici, non vi sono certezze assolute) di aver risolto scientificamente il mistero degli incendi inspiegabili nella frazione di Canneto a Caronia.
Per l'ing. Tullio Martella, capo della Protezione civile della Regione siciliana, "si tratta di un fenomeno elettrotecnico noto". "Fra due conduttori - spiega - vi è una differenza di potenziale che crea un campo elettrico intermedio. Quando la differenza di potenziale è molto forte il campo dielettrico viene perforato e provoca scintille e anche combustione. Questo fenomeno è avvenuto a Canneto dove vi erano i conduttori elettrici. Quello che non riuscivamo a comprendere e perché ciò avvenisse proprio in quella zona". "Abbiamo avuto - continua - incontri con ricercatori del Cnr che ci hanno illustrato una teoria che spiegherebbe tutto ciò che è avvenuto a Canneto. Secondo questa teoria il nucleo terrestre si modella come se avesse la forma di un riccio di mare con tanti aculei. Si formano così delle linee preferenziali attraverso cui l'energia geotermica va verso la superficie. Allora avviene una scomposizione e si crea una nube di elettroni che si libera nell'atmosfera. Laddove gli elettroni incontrano i conduttori li caricano di energia e si provocano così le scintille. Evidentemente in quella zona spunta uno di quegli aculei".

Secondo Martella: "Le nubi elettroniche generate, godendo di una notevole mobilità, risalgono in superficie generando distribuzioni di cariche a elevata densità e con alto contenuto energetico che, muovendosi liberamente nello spazio, in prossimità di materiali metallici creano dei condensatori di elevata capacità e tale fenomeno si realizza principalmente in presenza di conduttori elettrici".
"Tra le armature di questi condensatori - ha concluso Martella - si localizza una differenza di potenziale tale da creare un campo elettrico che, superando la rigidità dielettrica dell' isolante, lo perfora originando le scariche distruttive che sono causa dei principi di combustione rilevati. Il fenomeno è noto ed è un concetto basilare dell'elettrotecnica". "Questa - conclude l’ing. Martella - è l'unica spiegazione della genesi e degli effetti del fenomeno delle scariche che avvengono anche senza corrente elettrica".

Il responsabile della Protezione civile della Regione siciliana indica pure alcune soluzioni per evitare in futuro le autocombustioni verificatisi: "basta fare delle nuove linee di terra e dei parafulmini, che scarichino l'energia di eventuali nubi di elettroni".
Dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile i commenti alle affermazioni dell’ing. Martella, precisano che, comunque si è "in attesa di ulteriori notizie". Al momento, infatti, "non ci sono elementi tecnico-scientifici per avvalorare l'una o l'altra ipotesi" sulle cause degli incendi di Canneto di Caronia.
Il Dipartimento nazionale rinnova la fiducia a tutte le amministrazioni ed enti che stanno lavorando per individuare le cause, e prima di chiudere il discorso "si aspettano ulteriori dettagli dopo le valutazioni delle ultime ore".

Il governatore Salvatore Cuffaro, appena appreso la comunicazione ha espresso compiacimento per il lavoro svolto dalla Protezione civile regionale e si è detto convinto che i risultati raggiunti potranno contribuire a rasserenare gli animi della popolazione di Caronia. "Si tratta di episodi isolati, dunque non c'è più pericolo".

Affinché queste non siano le "ultime parole famose", anche noi aspettiamo, senza cantar vittoria, quegli elementi tecnico-scientifici che veramente possano rasserenare gli animi della popolazione di Caronia

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18 febbraio 2004
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