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Ancora ferie forzate per i dipendenti British Airways

22 novembre 2001
Un centinaio di dipendenti, quasi tutti siciliani, in ferie forzate in attesa di conoscere il loro destino, passeggeri increduli che, comunque, riescono a viaggiare ugualmente con Alitalia e Air Sicilia, rotte fra la Sicilia e Roma che tornano di fatto quasi in regime di monopolio.

Sono gli effetti della sospensione dei voli decisa a metà novembre da National Jet Italia, società con capitali australiani presieduta dal presidente della Confcommercio, Sergio Billè che volava in franchising con British Airways.

Dopo la crisi che ha colpito tutti i vettori all'indomani della strage alle Torri Gemelle, era già accaduto a Swissair e Sabena.
Ma questa volta tutto è avvenuto senza alcun preavviso.

Per questo non mancano le polemiche con l'associazione di difesa dei consumatori Adiconsum che ha iniziato azioni legali e attivato una linea telefonica (091307761) per chi ha subito disagi dallo stop dei voli British.

Stato di agitazione, ovviamente, anche tra i lavoratori.
La Gesap aveva assunto 20 dipendenti e li aveva formati secondo i severi standard pretesi da British Airways; questo personale adesso teme per il suo posto.

Buio il futuro di piloti e assistenti di volo di National Jet che hanno ricevuto gli stipendi di settembre con oltre un mese di ritardo e non hanno ancora visto la successiva mensilità.
Nessun siciliano fra i circa 40 piloti.
Quasi tutti reclutati invece fra Palermo, Messina e Catania gli assistenti di volo, un centinaio, ancora in attesa di notizie.

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22 novembre 2001
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