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Basta con le disparità di trattamento economico tra i due teatri Stabili di Palermo e Catania

09 gennaio 2007









''La disparità di trattamento economico tra i due teatri Stabili di Palermo e Catania è nata l'anno scorso, in sede di approvazione della Finanziaria regionale, con una decisione notturna sfuggita a tutti i deputati presenti''.

Ad affermarlo è il  il capogruppo della Margherita all'Ars, Giovanni Barbagallo, sottolineando che ''occorre rimediare subito, attribuendo le stesse somme al Biondo di Palermo e allo Stabile di Catania. In attesa di una nuova legge regionale sulle politiche culturali in Sicilia - aggiunge l'esponente Dl - il Teatro Stabile di Catania va salvaguardato, anche per la qualità della produzione artistica espressa in questi anni. Lo Stabile etneo - osserva Barbagallo - sarà presente, tra l'altro, nei maggiori teatri italiani con sei titoli, dei quali tre allestimenti in proprio e altrettanti coprodotti''. Secondo il capogruppo Dl all'Ars per ''rispondere alle esigenze di una normativa unitaria in tutte le discipline dello spettacolo è necessario approvare il disegno di Legge regionale presentato dalla Margherita, che prevede anche la creazione del fondo unico per lo spettacolo''.

''Non è possibile che il presidente della Regione continui a trattare in maniera diversa due enti, lo Stabile di Catania e quello di Palermo, che fanno lo stesso tipo di attività erogando finanziamenti notevolmente differenti''. Lo ha affermato il segretario regionale dell'Idv, Salvatore Raiti, partecipando a un incontro con il presidente de Teatro etneo, Pippo Baudo. ''Già nella scorsa finanziaria regionale - ha aggiunto Raiti - la differenza ammontava a circa 1 milione di euro. Adesso con la finanziaria 2007 Cuffaro ponga rimedio alla disparità applicando gli stessi parametri nella distribuzione delle risorse pubbliche agli enti culturali in Sicilia. Siamo stanchi e stufi di assistere a questa politica palermocentrica e clientelare''.

''Sono sicuro che il problema si risolverà. Domani (oggi) incontro il presidente Salvatore Cuffaro: mi recherò all'appuntamento con delle ''panelle'' e gli chiederò di compiere un atto di giustizia'', ha detto a sua volta Pippo Baudo a conclusione di un incontro sul taglio dei finanziamenti regionali al Teatro Stabile di Catania.
''Ci sono state delle polemiche anche sulla disparità di trattamenti con il Teatro Biondo di Palermo - ha aggiunto Baudo - ma sono sicuro che con la buona volontà da parte di tutti il problema si risolverà. Tenendo presente anche che lo Stabile di Catania è una realtà non solo regionale ma nazionale e ha bisogno di aiuti, ma non come elargizione. Basti pensare che quasi il 50% dei costi è coperto dalle entrate''. ''Noi non vogliamo fare una lotta con Palermo - ha osservato Baudo - ma c'è una disparità di trattamento che è irritante perché è pericolosa per la nostra gestione. Ci devono essere figli e non figliastri''. Baudo ha rilanciato il suo progetto per ''realizzare spettacoli a basso costo anche nei teatri delle province''. E ha citato come esempio l'intesa raggiunta con quello di Trecastagni: ''quest'anno - ha osservato Baudo - il numero degli abbonati è cresciuto del 65 per cento''.

Per Orazio Torrisi, direttore artistico del Teatro Stabile di Catania, ''non è il momento di fare polemiche o di cercare contrapposizioni con il Biondo di Palermo, con quale si sta invece lavorando per delle coproduzioni''. ''Il problema è ottenere parità di trattamento - ha aggiunto Torrisi - per uno Teatro, lo Stabile di Catania, che sei compagnie che girano per l'Italia e che per produzioni e lavori è paragonabile al Piccolo di Milano''.

Fonte: La Sicilia 08-01-2007

 

 

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09 gennaio 2007
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