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Class Action: a Catania vertice nazionale dei consumatori per protestare contro l'impossibilità di agire contro la P.A.

11 gennaio 2010

Si è tenuto ieri mattina, nella sede catanese dell'Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, un vertice nazionale dei rappresentanti di associazioni di utenti e consumatori, presieduto da Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, sulla CLASS ACTION.
Le associazioni Codacons, Consambiente, Consumatori Italiani, Associazione Tutela Utenti Servizi telefonici, Associazione per la difesa dei Diritti Civili della Scuola, Associazione Utenti Turistici Sportivi e della Multiproprietà, Associazione Tutela Utenti Informazione Stampa e Diritti D'Autore, Associazione Tutela utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi, Associazione Utenti del Trasporto Aereo, Marittimo e Ferroviario, Associazione per la Tutela dei diritti del Malato/Articolo 32, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, Associazione Utenti Autostrade, Associazione Utenti Servizi Civili, Assonaturambiente , Federazione Europea Volontariato, ORION , CESAD, Articolo 32, Centro Nazionale Anti-mobbing e Centro per la tutela dei diritti dei dipendenti e dirigenti pubblici hanno ribadito che si tratta di una grande possibilità che aspettavano da tempo, per dare voce ai consumatori e alle loro esigenze con maggior forza.

Non mancano, però, i lati oscuri nella nuova regolamentazione circa le azioni collettive: dopo l'annuncio delle prime azioni collettive del Codacons il Governo - forse intimorito da tanta solerzia - ha infatti pensato bene di far sparire la class action contro la Pubblica Amministrazione.
Tanasi, inoltre, denuncia lo "scippo" a danno dei consumatori che è stato compiuto nella notte tra l'1 e il 2 gennaio. "Infatti - ha spiegato Tanasi - sulla Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio scorso, il testo relativo all'azione collettiva contro la P.A. appare modificato all'art. 7 rispetto allo schema precedente, il quale prevedeva l'immediata entrata in vigore dall'1 gennaio 2010 dell'azione collettiva contro i Ministeri. Nel nuovo testo comparso in Gazzetta salta tutto e non entra in vigore un bel niente, almeno riguardo ad azioni che tendono a sanzionare il mancato rispetto degli standard qualitativi per i concessionari di sevizi pubblici (Trenitalia, Comuni, Province, Regioni, società della luce, del gas, dell'acqua, ecc.) rinviando la class action a futuri e incerti decreti della Presidenza del Consiglio che dovranno fissare gli standard qualitativi dei servizi da erogare al cittadino. In questo modo - ha concluso Tanasi - l'inefficienza delle varie amministrazioni sarà perdonata, a danno ovviamente degli utenti".

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11 gennaio 2010
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