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Combattimento tra cani. Tre minorenni ed un ventenne denunciati a Naro (AG)

16 maggio 2006

''Bisogna vigilare per reprimere un fenomeno criminale che oltre ad avere preoccupanti collegamenti con la malavita organizzata, vede sempre più protagonisti i minoreni''. Questo è il commento di Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, alla notizia della denuncia ad opera dei Carabinieri di Naro (Agrigento) di tre minorenni e un ventenne per maltrattamento di animali, scommesse clandestine e organizzazione e gestione di combattimenti clandestini di animali.
La presenza di bambini o minorenni nel giro clandestino della cinomachìa, o anche delle corse clandestine, è stata accertata più volte in sede giudiziaria. Le funzioni che svolgono i minorenni, a volte ancora bambini, sono molteplici e vanno dall'ausilio alla raccolta di scommesse, all'accudire gli animali, dal fare da ''palo'', al procurare gli animali utilizzati come 'sparring partner'. Purtroppo, molti gruppi secondari dediti alla cinomachìa sono composti, perlopiù, da minorenni.

''Questi ragazzi sono proiettati in un modo di violenza e corruzione, dove si respira l'aria pesante dell'illegalità e si cresce alla scuola subdola e spietata della strada - continua Troiano -. Una crescita all'insegna di miti quali la supremazia, il disprezzo della paura, la forza, la prepotenza. Le conseguenze più importanti nei bambini e negli adolescenti dell'assistere ad atti di violenza possono essere costituite dallo sviluppo di comportamenti aggressivi e antisociali e, comunque, da una difficoltà nei rapporti con i coetanei e nei rapporti sociali in genere, poiché è noto che la violenza genera violenza''. Sulla presenza di bambini nel giro dei combattimenti fra cani ci sono anche numerose testimonianze costituite dalle riprese video. In diverse videocassette sequestrate dalla polizia giudiziaria si vedono bambini che aiutano a lavare i cani, guardano lo scontro insieme agli altri spettatori, fanno il tifo.

La LAV plaude all'operazione dei Carabinieri, ma chiede maggiori controlli per reprimere un fenomeno delinquenziale complesso e pericoloso come quello dei combattimenti tra cani. E' opportuno ricordare che in provincia di Agrigento ci sono stati dei precedenti: l'11 agosto 2003 a Licata i Carabinieri hanno trovato i corpi di due pit bull con ancora evidenti ferite provocate da combattimenti.

INFO
-
www.infolav.org
- SOS Combattimenti

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16 maggio 2006
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