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Dall'estero la speranza dell'economia turistica siciliana

Dopo la Perla Jonica acquisita dallo sceicco, il villaggio Valtur di Pollina spera in una grande investitore internazionale

01 ottobre 2014

Attorno al villaggio turistico Valtur di Pollina c’è un grande interesse sia di imprenditori italiani che stranieri e, in particolare, di un importante investitore internazionale. Un’anticipazione data dal sindaco di Pollina, Magda Culotta, al termine di un vertice che si è tenuto nei giorni scorsi al ministero per lo Sviluppo economico e che ha avuto come oggetto proprio il futuro del villaggio siciliano.
Dall’incontro - a cui hanno partecipato Cgil, Cisl, Unicredit Leasing, Invitalia e Comune di Pollina - è emerso l’interesse per la struttura da parte di importanti operatori turistici.
"Serve un enorme sforzo - ha detto il sindaco Culotta - per far sì che questa vicenda possa concludersi con un esito positivo. Noi abbiamo sempre auspicato l’arrivo di un imprenditore sano che riqualifichi la struttura e che rilanci il turismo e l’occupazione nel nostro territorio, dove più che in altri si scaricano fortemente gli effetti della crisi".

La quasi totalità dei lavoratori del villaggio di Pollina erano dipendenti a tempo determinato, dunque non conteggiati nella procedura di amministrazione straordinaria a cui era stata ammessa la Valtur Spa. Quindi, oltre a non essere assorbiti nella nuova società che ha rilevato tutto il colosso Valtur, la OroGroup, non hanno mai goduto del beneficio degli ammortizzatori sociali. L’ultimo tavolo sulla vertenza nazionale Valtur, che si è tenuto lunedì scorso, si è concluso con un mancato accordo per i 105 dipendenti dei villaggi vacanze di Capo Rizzuto, Marilleva, Pila, Pollina, Santo Stefano, Sestriere e della sede di Milano. Di conseguenza, dal prossimo mese di dicembre, i dipendenti interessati non percepiranno più la cassa integrazione straordinaria attivata nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo.

"Tutto questo - ha aggiunto il sindaco Culotta - dimostra che l’impegno e la sensibilità delle istituzioni a volte non bastano per salvare un’esperienza imprenditoriale e il futuro di decine di lavoratori". "Questa vicenda - ha concluso - ci restituisce un dato fortemente preoccupante sulla crisi economica generale e, più nello specifico, su quella del comparto turistico. Adesso, per Pollina, serve unire tutte le forze per per restituire al territorio la sua perla e ai dipendenti il loro futuro".

Un’altra "perla" turistica siciliana è stata salvata da un importante investitore estero: la Perla Jonica di Capomulini - che tra non molto di diventerà un Hilton congress -, acquisito dallo sceicco Hamed bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi.
"Diventerà uno dei resort più belli del Mediterraneo", ha affermato lo sceicco visitando ieri la sua nuova proprietà che, con la gestione ventennale dell'Hilton, si chiamerà Capomulini Hilton congress: un marchio-vacanze che sarà rilanciato in tutto il mondo come Porto Rotondo in Sardegna o come le terme di Saturnia in Maremma.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia, lo sceicco sarebbe rimasto molto soddisfatto dell'acquisizione, anche se ha dovuto aspettare quattro anni e mezzo e anche se gli è costata 24 milioni (altri 24 sono arrivati dal ministero) e il doppio gli costerà per il rifacimento.

Il principe è arrivato nel primo pomeriggio a Fontanarossa con il suo aereo personale a bordo del quale c'erano anche il suo personal trainer, il cuoco, e alcune guardie del corpo: otto persone in tutto. Niente incontri istituzionali, è sceso da solo accolto dall'amministratore delegato della "Item" Salvo La Mantia, il manager catanese che ha condotto in porto l'operazione Perla Jonica, e con lui c'era l'avvocato Aldo Lazzaro, suo consulente legale.
Prima una visita all'Ufficio stranieri per rinnovare il permesso di soggiorno che gli è stato accordato in quanto ha la cittadinanza onoraria di San Gregorio. Subito dopo un piccolo corteo scortato da auto e moto di polizia e carabinieri si è diretto a Capomulini dove è stato accolto dal suo staff tra cui S. A. Bashir Siman, consulente economico e dal presidente della "Item" Carmine De Vitis.

Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano catanese, sembra che lo sceicco non ricordasse bene com'era la Perla Jonica e nel suo piano di riqualificazione, all'insegna del lusso sfrenato, avrebbe dato disposizione ai suo consulenti di fare redigere "un progetto perché tutte le case private lungo la costa di Capomulini siano dipinte dello stesso colore, naturalmente il tutto a spese mie". I cantieri apriranno il 15 ottobre e a metà novembre lo sceicco ha in programma di incontrare a Catania un gruppo di imprenditori selezionati che hanno delle proposte interessanti da fare.

- La Perla Jonica dello sceicco (Guidasicilia.it, 08/08/14)

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01 ottobre 2014
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