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I risultati raccolti dal Treno Verde a Palermo

Legambiente avverte: ''Non si può sperare sempre sulla pioggia per far diminuire il benzene nell'aria''

12 febbraio 2004
E’ stato l’arrivo della bassa pressione, che ha portato forte vento e pioggia, a salvare l’aria della città di Palermo. E’ questa la risposta al risultato del monitoraggio ambientale effettuato dal Treno Verde di Legambiente e Trenitalia, in sosta da giorno 10 febbraio alla Stazione Centrale di Palermo al binario 3.

Grazie all’utilizzo di un campionatore passivo, il famoso "radiello", è stata "scattata un’istantanea" della situazione palermitana. Il monitoraggio è avvenuto in Via Maqueda 303 (altezza Galleria delle Vittorie), tra il 23 e il 30 gennaio: il risultato è di 5,8 microgrammi per metrocubo che indica una situazione in linea con il limite annuale di legge pari a 10 microgr/m3. Ma la realtà non è troppo rosea se si considera l’altro dato del benzene rilevato grazie ad un volontario (un anziano del Centro Cives) che ha "indossato" il radiello durante la giornata del 28 gennaio. Tra le 8:00 e le 16:30 il volontario ha percorso le strade di Palermo con il radiello partendo da via Maqueda, il volontario che ha indossato il radiello (brevettato dalla Fondazione Maugeri di Padova ed analizzato dall’Istituto Sperimentale di RFI) si è mosso lungo Corso Vittorio Emanuele, P.za Giulio Cesare, Via Venezia, P.za S. Domenico, P.za Verde e Via Napoli, per tornare poi in Via Maqueda: il risultato è stato 12,8 microgr./mc., valore che se proiettato nell’arco di un anno e paragonato ancora una volta con i limiti fissati dalla normativa, non fa certo dormire sonni tranquilli.
A spiegare la differenza tra i due risultati solo fattori esterni: l’abbondante pioggia e il forte vento registrati durante il periodo di monitoraggio ambientale di benzene. Presente sia nella benzina verde che nella benzina super, il benzene è tra i componenti più pericolosi per la salute, al punto che la IARC (International Agency for Research on Cancer) lo classifica tra le sostanze a maggiore rischio-cancro.

Già nel rapporto "Ecosistema Urbano 2004" di Legambiente,  presentato nell’ottobre del 2003, sulla qualità ambientale di 103 capoluoghi di provincia italiani, le citta siciliane erano state stroncate e 5 città su 6, sono andate a finire in coda alla classifica.
Palermo in quella classifica si era attestata all'89° posto. Una posizione decisamene insufficiente, determinata soprattutto dal pessimo rapporto fra gli abitanti e le zone a traffico limitato, e dagli alti valori del benzene e delle polveri sottili. 

Uno studio realizzato dalla Commissione Tossicologica Nazionale prevede che - alle attuali concentrazioni presenti in atmosfera urbana - questo idrocarburo nei prossimi 75 anni potrà provocare da 1.240 a 18.240 nuovi casi di leucemia nel nostro Paese.
"Quello effettuato dal Treno Verde – ha sottolineato Rossella Muroni della segreteria nazionale di Legambiente – rimane senz’altro un monitoraggio spot che nulla può dirci sulla situazione a lungo termine. Ma ciò che sappiamo di certo è che respirare nelle strade di Palermo non è certo salutare visto quello che ha registrato il radiello indossato dal volontario. Anche l’altro dato, quello relativo al monitoraggio ambientale, non ci consola, visto che presto i limiti di legge per questo pericoloso inquinante caleranno ulteriormente".

"La concentrazione di benzene nell’aria – spiega Vittorio Valentini, Istituto Sperimentale di RFI - è regolata dal Decreto Ministeriale n°60 del 2002 che pone un limite annuale pari a 10 microgrammi/metrocubo (m g/m3).
Vale a dire che la media annuale delle medie giornaliere di concentrazione di benzene non deve superare questo valore, un valore però che la legge italiana fissa a 5m g/m3 dal 2010". Un limite a cui il Belpaese dovrà inderogabilmente conformarsi. Volente o nolente. I tempi sono maturi, e a dover correre ai ripari non è solo la città di Palermo, vista la globale situazione italiana, con la corsa sfrenata in questi giorni a misure "tampone" lanciate dalla maggior parte delle amministrazioni cittadine dello Stivale.
"La soluzione sta in provvedimenti che limitino fortemente il traffico nel centro urbano, Palermo, come le altre città italiane è soffocata dal traffico veicolare privato – ha sottolineato il segretario regionale di Legambiente Sicilia, Giuseppe Messina – Va ricordato che da fonti naturali proviene solo una piccola parte del benzene presente nell’aria, mentre la gran parte delle emissioni è da addebitare al traffico, alle industrie, al fumo. Gli scappamenti delle auto, in particolare, contribuiscono per oltre l’80% alle emissioni di benzene. Ad aggravare la situazione palermitana si aggiungono 2 fattori: il parco auto, sia pubblico che privato, è decisamente obsoleto e dunque più inquinate. Inoltre il trasporto merci è ancora fortemente centrato sulla gomma. E' necessario ed urgente che chi amministra protegga i suoi cittadini iniziando, o nei casi più felici, migliorando, una campagna preventiva che miri a scoraggiare sempre più l'uso delle auto private nel cuore delle nostre città".

Domani a Palermo Legambiente e Trenitalia, insieme al gruppo Energia e Ferrero (tutti i protagosti del Treno Verde), terranno la prevista conferenza stampa. La prossima tappa del treno ecologico sarà quella di Napoli il 16 febbraio.

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12 febbraio 2004
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