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Il Piano Regolatore di Enna: una festa per pochi ''auto''invitati

26 luglio 2006

Piano Regolatore di Enna: una festa per pochi
di Vincenzo Cimino (ViviEnna.it)

Se l'inverosimile vicenda del P.R.G non scuote gli ennesi, qualche ragione c'è. Una, tuttavia, è sotto i fari accesi: visto che gli influenti clubs services, le attive associazioni, i potenti sindacati e le tante aggregazioni sociali non mostrano interesse alcuno, o peggio se ne fregano, figuriamoci allora il cittadino normale. Campo libero, pertanto, a coloro che con gli affari ed i favori fanno i padroncini.
Chi sono? È una domanda retorica, non essendo difficile scoprirli. Sono i capi e capetti dei partiti politici locali, i sindaci succedutisi dal 1994, i costruttori ed i piccoli e medi proprietari d'aree edificabili. Una sorta di santa alleanza si è formata in nome della politica che favorisce alcuni e non accetta regole.
In questi 15 anni d'attesa del nuovo P.R.G, mancando vincoli urbanistici e controllo del territorio comunale, hanno fatto festa. È stata ed è una festa con infiniti brindisi che, pare, durerà ancora, poiché nessuno se la sente di troncare.

Valutiamo, infatti, con attenzione gli ultimi due anni, segnati dalla consegna del progetto redatto da Urbani, poi bloccato con risibili motivazioni e mai approdato in Consiglio Comunale. Esso è ad Enna, dunque, ma nessuno osa toccarlo, forse perché ci vuole ardimento per avversare i potenti.
Passa dai tavoli dei funzionari del Genio Civile a quelli degli uffici comunali. Loro istruiscono per molti mesi con calma e senza premura perché, guarda caso, vogliono essere precisi e attenti. Nessuno li sollecita, magari, per non disturbarli. Altri, a muta a muta ma non tanto, costruiscono in lungo, in largo ed in altezza con il sistema ben collaudato delle varianti e dell'abuso.
Lo scorso anno alle elezioni comunali tutti giurarono sull'adozione immediata del piano regolatore di Urbani. Ad un tempo, guarda caso, chi è ritenuto il potente della vita ennese dichiara che questo strumento urbanistico è superato perché già vecchio. Per cui, aggiungiamo noi, è meglio tenersi quello che risale agli anni sessanta.
I fatti, oggi, stanno davanti a noi. Enna bassa cresce senza programmi sino a saldarsi con Pergusa. I quartieri vecchi d'Enna alta si svuotano per cadere a pezzi. Le pendici sono ''rimboschite'' dal cemento. Alcune contrade di campagna sono urbanizzate.
A questo punto, non resta che gridare: evviva la festa! Peccato che sia per pochi e non per tutti gli ennesi.

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26 luglio 2006
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