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Il Villaggio Blu & Green per vivere ''l'africana'' Lampedusa

Un soggiorno da novelli Robinson Crusoe... ma con tutte le comodità

12 settembre 2005

Non tutti sanno che il nostro tricolore sventola anche su un piccolo lembo d'Africa. L'isola di Lampedusa, territorio italiano a tutti gli effetti, poggia infatti sulla piattaforma continentale africana.
Tanto che i fondali che la separano dalla Sicilia superano i 1.600 metri, una profondità ben maggiore di quella che separa l'isola dalla Tunisia. Tra l'altro, trovandosi più vicina alla costa tunisina (113 chilometri) che non a quella siciliana (205 chilometri), anche molte delle specie animali e vegetali che vi dimorano hanno più caratteristiche in comune con l'Africa che con l'Europa. Eppure, da un punto di vista antropologico, qui tutto parla italiano: la gente, la lingua, la cultura sono indubbiamente legate al nostro Paese.
Lampedusa, fino al secolo scorso, rimase praticamente disabitata, anche se per millenni fu luogo di sosta privilegiato per il rifornimento d'acqua delle imbarcazioni fenicie, greche, romane e, più tardi, saracene e crociate. Soltanto nel 1843, quando il principe Tomasi di Lampedusa (antenato dell'autore de ''Il Gattopardo'') la vendette per 12.000 ducati a Ferdinando II, re delle Due Sicilie, vi furono inviati, allo scopo di sfruttarne il territorio a fini agricoli, un governatore e 120 coloni, che diedero vita al primo insediamento umano.

L'aspetto attuale del paesaggio di Lampedusa, dai tratti decisamente desertici, non è certo quello ''comprato'' da Ferdinando II. Allora un fitto manto boschivo ricopriva l'isola, fresche sorgenti sgorgavano dal terreno e numerosi corsi d'acqua irroravano l'ambiente. Potrebbe venire difficile crederci ma nell'isola vivevano animali come cervi, volpi, tartarughe terrestri, gru e pellicani.
Lo sfruttamento dell'Isola, cominciato proprio quel lontano 1843, fu tale, tanto e sistematico che col passare del tempo le modifiche ambientali furono di così grandi dimensioni che i discendenti di quei primi coloni, non potendo più coltivare i propri terreni, furono costretti a trasformarsi da contadini in pescatori. Da allora, la vita di Lampedusa ha cominciato a ruotare intorno al mare e ancora oggi, nonostante lo sviluppo del turismo, il 70 per cento della sua popolazione è coinvolto in attività collegate alla pesca.
A Lampedusa dello ''scempio ambientale'' cominciato dai Borboni, rimane soltanto la storia, chi adesso decide di visitare l'isola troverà davanti ai propri occhi un vero e proprio scrigno straripante di gioielli naturalistici. Un mare ancora oggi incontaminato e ricco di pesce pregiato, di pesce azzurro, di crostacei, polpi, seppie e calamari. Un ambiente ideale per gli amanti dell'immersione (impossibile e inutile dire a parole quali mervigliose bellezze riservano i fondali dell'isola), e per chi ama ricaricare le proprie pile vitali immerso nel pieno relax, magari circumnavigando Lampedusa in barca e poter vedere la Sicilia da una parte, l'Africa dall'altra.

A Lampedusa le giornate sono ancora scandite dai ritmi del mare, attorno al quale ruota tutta la vita dell'isola. Tanto che qui sono ancora vissute con una vera partecipazione popolare tutte le pesche tradizionali, cui sono stati attribuiti nomi particolari, come la paranza, cioè una pesca a strascico, il cianciolo (per il pesce azzurro) e la lamparata, dove sono utilizzate le lampare per attirare le prede.
Per chi ha voglia di provare sulla propria pelle cosa significa vivere in questa maniera, sicuramente il posto giusto è il Blu & Green, un piccolo villaggio a conduzione familiare immerso in uno splendido giardino afro-mediterraneo. Un villaggio composto da 2 villette dalla tipica architettura del dammuso di Lampedusa (muri esterni leggermente inclinati, intonacati con malta a squama di pesce e tetti a cupola ribassata), ubicato ad 1 km dal paese di Lampedusa e a  soli 200 metri dalla suggestiva baia di Cala Creta (la baia dei delfini).
Oltre ai paesaggi paradisiaci, al contatto diretto con la natura e alla proverbiale, calda ospitalità mediterranea, che qui è davvero sacra, nel Villaggio Blu&Green si potranno gustare tutti sapori tipici di Lampedusa, sapori resi ancora più autentici dalla gestione familiare del ristoro che consente un'altissima qualità e un sostanziale contenimento dei costi. Una cucina, ovviamente, a base di pesce appena pescato nelle limpide acque dell'isola, semplice, leggermente speziata, profumatissima, priva di intingoli e grassi, come dettato dalla più genuina tradizione mediterranea.

Inoltre, al Blu&Green pur potendo sognare di essere dei redivivi Robinson Crusoe, gli ospiti non dovranno certo rinunciare alle comodità che si confanno ad una vacanza di relax, i mono e bilocali infatti sono isolati termicamente e dotati di ventilatori a soffitto, che li rende freschi anche sotto il sole più crudele, e tutti sono dotati di frigorifero e servizi con doccia. Dal giardino tutti gli ospiti potranno usufruire di un ingresso indipendente, di un'attrezzata veranda ombreggiata, di una zona lavanderia, barbecue e pranzo-cucina, completamente attrezzate ad uso libero.
Il Villaggio Blu & Green offre in più il servizio di noleggio auto, scooter, barche. Ma non solo, l'organizzazione del villaggio potrà offrire servizi di pesca turistica (a traina, drifting e bolentino), immersioni, corsi Padi, barca appoggio per apneisti, corsi di fotografia subacquea, e tanti giri in barca dell'isola accompagnati da marinai esperti.

Le due villette (per un numero totale di soli 24 posti letto) del Villaggio Blu & Green offrono un trattamento di mezza pensione, con un vantaggiosissimo rapporto qualità prezzo.
Nel periodo di bassa stagione sono inoltre numerose le offerte invitanti di cui potere approfittare.

INFO
Villaggio Blu & Green 
Via Grecale n. 63 - Lampedusa (AG)
Tel. 0922-971837 - Fax 0922-973717 - cell. aziendale 338-2410678
email:
info@lampedusablu.it
www.lampedusablu.it

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12 settembre 2005
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