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In Sicilia Occidentale ancora alto il rischio sismico

Ne parlerà il geologo Mario Tozzi in un convegno a Salemi, in provincia di Trapani

16 gennaio 2004
A Salemi (TP) si svolgerà oggi, venerdì 16 gennaio, alle 17,30 all’auditorium del Liceo Classico "Francesco D’Aguirre" il convegno scientifico sul tema «Il rischio sismico in provincia di Trapani - Ricordando il '68 nella Valle del Belice», promosso dal Rotary Club di Salemi.
Relatore d’eccezione sarà  il professore Mario Tozzi, ricercatore del Cnr (Centro nazionale delle ricerche), consulente della trasmissione televisiva "Gaia" in onda su Rai 3.

Anticipando i contenuti della sua relazione, Mario Tozzi ha detto: "in Sicilia Occidentale il rischio che si verifichino dei terremoti rimane purtroppo alto. Per rischio intendo il prodotto delle probabilità che si verifichi l’evento calamitoso. Un po’ meno rispetto comunque ai territori compresi tra Catania e Messina dove il rischio è invece molto alto.  A preoccuparci - aggiunge il professore Tozzi - non dev’essere tanto il terremoto in sé, piuttosto l’ambiente in cui viviamo, per capire se è sicuro o meno. In un terremoto le vittime dipendono proprio da questo fattore: la sicurezza degli edifici, delle infrastrutture, di strade e ponti. Se gli edifici sono costruiti bene, il rischio che muoiano delle persone rimarrà basso, altrimenti - come dimostra il terremoto in Iran - le vittime possono essere anche migliaia.  Il terremoto in Iran, per esempio, se si fosse verificato negli Stati Uniti o in Giappone, non avrebbe potuto mai fare tutte quelle vittime. Nella mia relazione parlerò dunque  anche di prevenzione, di quello che si è fatto soprattutto in Sicilia  dopo il terremoto del 1968 nella Valle del Belice".

Saranno presenti al convegno tutti i sindaci dei Comuni della Valle del Belice (Salemi, Gibellina, Poggioreale, Menfi, Montevago, Salaparuta, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Partanna).

"In tema di prevenzione – avverte il sindaco di Salemi Biagio Mastrantoni – purtroppo il Belice è indietro rispetto agli standard di sicurezza che dovremmo avere. In caso di calamità temo proprio che ci troveremmo impreparati. Mi auguro che il confronto di questo importante convegno offra il pretesto per ripensare una nuova politica di prevenzione coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali, partendo dalla elaborazione di un unico progetto di prevenzione per tutti i comuni del Belice".

"Questo convegno – spiega il presidente del Rotary Club di Salemi, -  vuole evidenziare l’attuale rischio sismologico nel nostro territorio ed aiutare le giovani generazioni a non dimenticare quello che successe 36 anni fa, non solo per onorare la memoria dei nostri cari scomparsi nella catastrofica circostanza, ma per poter guardare con maggior sicurezza al nostro futuro e consegnarlo ai nostri figli, con la piena coscienza dei rischi e dei pericoli insiti nelle nostre attività e nella vita di ogni giorno, preparati comunque a fronteggiarli. è una meravigliosa occasione sia dal punto di vista scientifico, perché ci farà acquisire maggiori conoscenze sui terremoti e sui modi di fronteggiarli, che dal punto di vista socio-culturale, perché rafforzerà la memoria collettiva su un avvenimento che ancora segna le nostre popolazioni".

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16 gennaio 2004
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