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Influenza aviaria. Dal Piano Antipandemico dell'OMS alla Conferenza globale di Ginevra

Esperti e rappresentanti di tutto il Mondo per scongiurare il pericolo dell'influenza aviaria

27 ottobre 2005

Mentre esperti e rappresentanti governativi di tutto il mondo hanno annunciato una conferenza globale, che si terrà a Ginevra dal 7 al 9 novembre, dove si cercherà di mettere un po' d'ordine nella ridda di notizie e indiscrezioni, allarmi e rassicurazioni che accompagnano le cronache quotidiane sull'influenza aviaria, l'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha già sviluppato un piano di preparazione e risposta ad una possibile pandemia influenzale.

Il ''Global Influenza Preparedness Plan'', che definisce gli stadi di una pandemia, sottolinea il ruolo dell'OMS e fornisce raccomandazioni agli stati membri in relazione alle misure da adottare prima e durante una pandemia.
È quanto precisato dal dottor Walter Pasini, del WHO Collaborating centre for Travel Medicine, secondo il quale in base a questa scala, noi ci troveremmo oggi nella fase prepandemica, di allerta e precisamente nella fase 3 in cui si verificano infezioni umane con un nuovo sottotipo, ma non esiste un passaggio da uomo ad uomo o al massimo rari episodi di trasmissione interumana dovuti a stretti contatti.
Nella fase 4 si prevede il verificarsi di piccoli clusters con limitata trasmissione da uomo ad uomo ma con una diffusione molto localizzata il che suggerisce che il virus non si adatta ancora bene agli esseri umani.
Nella fase 5 si verificano clusters più ampi il che porta a pensare che il virus incomincia a adattarsi agli umani ma che può non essere pienamente trasmissibile.
Nella fase 6 si entra invece nel periodo pandemico in cui vi è una trasmissione durevole nell'intera popolazione.

In vista della minaccia di una pandemia, l'OMS raccomanda che tutti i paesi assumano azioni urgenti per prepararsi ad una pandemia. Per assistere i paesi in questo impegno l'OMS sta sviluppando un modello per stabilire le priorità da assumere.
Nella fase prepandemica in cui ci troviamo gli obiettivi sono ridurre le opportunità per un'infezione umana e rafforzare il sistema di sorveglianza attiva.
Il rischio che un virus pandemico possa emergere dipende dalle opportunità per l'esposizione umana. Queste opportunità persisteranno nella misura in cui il virus H5N1 continuerà a circolare negli animali.
I controlli della malattia nei volatili rappresenta dunque la principale maniera per ridurre le opportunità di infezione umana e ridurre così le opportunità che emerga un virus pandemico.

Allorché emergerà un virus pandemico, l'obiettivo prioritario sarà quello di ritardare la diffusione del virus H5N1 attraverso la somministrazione di antivirali e poi del vaccino specifico. Allorché sarà dichiarata la pandemia a livello internazionali gli sforzi andranno concentrati sulla riduzione della morbilità, della mortalità e edel sovvertimento sociale che ne deriverà attraverso misure atte a ridurre al massimo i contatti interumani e le occasioni di contagio.

Tornando alla conferenza globale di Ginevra, uno dei temi in discussione, che bene si sposa con il piano dell'OMS, sarà la creazione di un fondo generale che consenta di rispondere al pericolo di una pandemia, individuando le eventuale lacune dei sitemi sanitari e veterinari nazionali e trovando i giusti correttivi.

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27 ottobre 2005
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