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Italia depressa

Aumentano le vittime del ''Male oscuro'', quel male perenne, storico e cosmico che pesa come il più grande macigno esistente

25 febbraio 2004
Si sfornano rapporti pieni di dati, numeri e percentuali, quotidianamente. Alcuni sono inutili tanto quanto i reality show della tv, altri sono complicatissimi e comprensibili solo agli addetti ai lavori, altri ancora sono quelli sconvolgenti, quelli che quando ti ci cade l'occhio dici: "non me lo sarei mai aspettato che fossimo ridotti a questo punto".
Un italiano su cinque soffre di depressione! E' questa, in breve, la brutale conclusione del rapporto illustarto da vari psichiatri ed esperti riuniti a Roma, per il IX congresso della Società italiana di psicopatologia.
Il "male oscuro", quel male che fù riconosciuto prima dai poeti che dai medici, e che è diventato uno dei più tristi ritratti del Novecento, quel secolo breve, pieno di conflitti e speranze che ha abbattuto, probabilmente proprio per via dell’eccesso di possibilità-impossibilità, la popolazione.

Un male che adesso ha imparato a presentarsi con delle banalità, un dolore fisico che le analisi non riescono a spiegare, dal mal di testa al mal di stomaco e che poi si manifesta con l’irrimediabile "stanchezza dell’anima", che raramente viene compresa dai familiari, dai datori di lavoro, spesso anche dai medici di famiglia. Ecco il volto nuovo con il quale si rivela la depressione: una patologia in crescita che colpisce un italiano su cinque, in particolare sempre più donne e giovani, mentre aumenta in modo preoccupante, sfiorando di otto anni, il lasso di tempo tra l'insorgere del disturbo e il ricorso alle cure.
La depressione dunque, hanno affermato gli psichiatri, parla anche con il corpo e il dolore fisico. Da qui l'invito al medico di base a sospettare uno stato depressivo in quei soggetti che denunciano dolori fisici che non trovano una spiegazione nonostante svariate indagini.

Ma qual è la causa del dolore fisico nel soggetto depresso? Gli psichiatri Giovanni Biggio dell'Università di Cagliari, Mauro Mauri dell'Università di Pisa, Enrico Smeraldi dell'Università Vita e Salute di Milano e Riccardo Torta dell'Università di Torino, hanno spiegato che in questo tipo di soggetti si verifica un calo di due neurotrasmettitori, la noradrenalina e la serotonina, che rivestono un ruolo anche nel controllo del dolore. Riducendosi dunque la loro azione, nel soggetto depresso si amplifica la sensibilità al dolore fisico.

In Italia, avvertono gli psichiatri, la depressione è dunque in aumento e i numeri lo dimostrano: ne soffrono in media 17 italiani su 100 ed ogni anno si verificano 250 casi in più ogni 10 mila abitanti. Un italiano su cinque, però, ha già pagato o paga sulla propria pelle il peso della malattia.
Ed ancora: due donne ogni uomo soffrono di depressione. Ma c'è un altro dato che preoccupa gli esperti: il tempo che intercorre fra l'insorgenza della depressione e il ricorso alle cure, che può raggiungere anche gli otto anni e nel caso della psicosi i dodici anni. Un ultimo dato: tra quanti soffrono di depressione, la metà non ha avuto diagnosi, mentre la metà dei pazienti che pur hanno ricevuto una diagnosi non riceve cure adeguate.

La depressione cresce anche in Sicilia. Colpisce sempre più donne (due a uno rispetto agli uomini). "Anche in Sicilia, come nel resto d'Italia - spiega Daniele La Barbera, professore di psicologia clinica dell'università di Palermo - la depressione è in aumento". "In Sicilia, negli ultimi anni - aggiunge La Barbera - si è manifestato un leggero aumento della depressione, soprattutto negli adulti e negli anziani. Nei giovani la depressione si accompagna sempre più spesso a disturbi del comportamento alimentare, come bulimia e anoressia e a comportamenti a rischio. Sempre più diffuso, anche nei piccoli centri siciliani, il consumo di droghe leggere: si inizia a prenderle anche a 12-13 anni". "Preoccupa in Sicilia - sottolinea il prof. La Barbera - la depressione degli anziani, sempre più colpiti dalla perdita del loro ruolo sociale e da forme gravi che diventano cronici e resistenti ai farmaci, aumentando il rischio di suicidio".

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25 febbraio 2004
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