La ''cantina dei boss'' di Monreale (PA), sarà ristrutturata e riammessa nella legalità
Il vino che fu dei mafiosi Riina e Brusca, diverrà vino di legalità DOC
Il complesso confiscato ai boss Salvatore Riina e Bernardo Brusca è stato assegnato al Comune di Monreale (Pa), dove la struttura ha sede in contrada Pietralunga. Dopo il lasciapassare da parte dell'Unione Europea, sono state bandite le operazioni di gara per la ristrutturazione del complesso aziendale. L'Assessorato Regionale alla Programmazione ha così notificato il decreto che autorizza l'avvio della gara e delle opere di ripristino dell'azienda. I lavori saranno finanziati grazie ai fondi previsti dall'Accordo di Programma Quadro tra la Regione Siciliana, il Ministero delle Finanze e l'Unione Europea, attraverso il Patto per la Agricoltura e la Pesca.
I fondi disponibili, pari a 550 mila serviranno per il recupero delle strutture murarie e degli ex uffici, della messa in sicurezza e per l'attivazione degli impianti di vinificazione e conservazione delle uve. Alla realizzazione del progetto inoltre collaboreranno l'Istituto Regionale per la Vite e il Vino, l'Università di Palermo e il Consorzio per i Vini Doc del Territorio di Monreale.
Il complesso, che copre un'area di circa 15 mila mq, era stato realizzato in gran parte con i finanziamenti della Regione siciliana, finanziamenti che però, venivano gestiti indirettamente da Cosa nostra attraverso una serie di prestanomi che solo apparentemente erano estranei al gruppo mafioso di Riina e Brusca. La confisca ha segnato quindi un ritorno alla legalità e alla trasparenza. I lavori cominceranno a fine febbraio e dureranno quattro mesi.