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La gioventù siciliana rischia d’andare in ''fumo''. Parte il progetto ''Lascia il fumo al capolinea''

I giovani fumatori siciliani conoscono la pericolosità del fumo ma disconoscono la dipendenza

10 marzo 2004
A fumare si inizia sempre più giovani. A niente valgone le gigantesche scritte intimidatorie, la chiusura dei distributori di sigarette durante la giornata, le campagne di sensibilizzazione contro il tabagismo. Per esempio in Sicilia, secondo uno studio dell'Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità), fumano 10,3 ragazzi su cento fra gli undici e i quindici anni. Che in Sicilia si cominci a fumare presto lo dice anche l'Istat, i dati di quest’ultima dicono che su cento fumatori ed ex fumatori siciliani da 14 anni a 80 anni e oltre, ben 6,2 confessano di aver acceso la prima sigaretta prima dei 14 anni.
I dati sono stati rivelati la settimana scorsa durante la conferenza convocata a Roma per lanciare l’ennesima campagna di sensibilizzazione antifumo nelle scuole italiane, stavolta proposta dal Movimento Italiano Genitori (Moige).

L'obiettivo della campagna, sostenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione e dai pediatri, è di spiegare ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni che il fumo fa male e che dà dipendenza.Un sondaggio Swg rivela, infatti, che i preadolescenti sono convinti che smettere di fumare è semplice. L'ignoranza sulla dipendenza è definita dai medici il «buco nero» nella cultura dei ragazzi. Per prevenire la dipendenza da fumo negli adolescenti, un pullman con attrezzature multimediali girerà le scuole italiane nell'ambito del progetto triennale "Lascia il fumo al capolinea", che ha il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, dell' Istituto Italiano di Medicina Sociale, della Società Italiana di Pediatria e della Federazione Italiana Medici Pediatri.
Nell'itinerario siciliano sono previste tappe a Palermo, Agrigento, Enna, Siracusa e Gela.

L' indagine sul primo approccio alla sigaretta è stata condotta tra il 2001 e il 2002 in 289 scuole italiane tra ragazzi di 11, 13 e 15 anni dall'Università di Torino, in collaborazione con l'Università di Padova, nell'ambito di uno studio transnazionale coordinato dall'Oms. Si è scoperto che nel Nord Ovest fumano 10,6 ragazzi da undici a quindici anni su cento; nel Nord Est 7,2; nel Centro 12,0; nel Sud 9,5 e nelle Isole (Sicilia e Sardegna) 10,3. C' è un dato nazionale: fra i ragazzi di undici anni 3, 43 su cento dichiarano di fumare: 0,33 ogni giorno; 1,32 almeno una volta alla settimana; 1,78 meno di una volta alla settimana.

Su cento ragazzi di tredici anni, 14 fumano: 3,01 ogni giorno; 4,55 almeno una volta alla settimana; 6,45 meno di una volta alla settimana. Su cento ragazzi di quindici anni 32,63 dichiarano di fumare: 16,07 ogni giorno; 7,42 almeno una volta alla settimana; 9,14 meno di una volta alla settimana. Fra i ragazzi di undici anni, non c' è differenza fra maschi e femmine; fra quelli di tredici fumano di più i maschi; c' è parità fra quelli di quindici anni. Un sondaggio fra i ragazzi. Il Moige ha infine commissionato un sondaggio all' Swg fra i ragazzi da 8 a 13 anni.
E' emerso, a sorpresa, che i ragazzi conoscono i pericoli del fumo per la salute ma non sanno che il fumo dà dipendenza.

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10 marzo 2004
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