La Sicilia può ben volare con gli aeroporti che ha. Per l’Enac non ne sono necessari altri
Il Consiglio d'Amministrazione dell'Enac ha esaminato le prospettive del trasporto aereo nell'isola
Dopo aver scampato il pericolo della costruzione di un aeroporto sulle colline e i dirupi di Racalmuto (AG) infatti, sembra che almeno per il momento nell'isola non si realizzeranno altri scali aeroportuali. "Al momento, la Sicilia non ha bisogno di nuovi aeroporti, ma questo non esclude la necessità di pensare al futuro e di ragionare con prospettiva, che però non è immediata", ha dichiarato il presidente dell'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) Vito Riggio, a Catania durante un convegno sul nuovo aeroporto in costruzione di Fontanarossa.
Qualche giorno fa a Catania, inoltre si è riunito il Consiglio d'Amministrazione dell'Enac che ha esaminato le prospettive del trasporto aereo nell'isola. In quell'occasione Riggio ha parlato dello studio di fattibilità di un nuovo scalo internazionale nella Piana di Catania annunciando che sarà pronto a breve. Certo bisognerà rispettare quanto stabilito nel 2001 nell'intesa Stato-Regione, e spendere i 300 milioni di euro previsti. "Nella riprogrammazione degli accordi, - ha aggiunto Riggio - ove venisse fuori che i valori di traffico lo rendano indispensabile, la società di gestione può cominciare a lavorare per avere i finanziamenti necessari".
Per quanto riguarda i trasporti aerei in Sicilia il presidente dell'Enac ha detto che esiste "un progetto basato sostanzialmente su due poli aeroportuali che sono quelli di Palermo-Punta Raisi e Trapani-Birgi, collegati tra di loro facilmente, per quanto riguarda la Sicilia orientale, il collegamento tra Fontanarossa e Comiso in via di realizzazione".
Il presidente dell’Enac, parlando dello scalo etneo ne ha sottolineato l’importanza dicendo che l’aeroporto di Fontanarossa è il secondo in Italia e che durante il 2003 ha avuto una fortissima spinta. L’impegno che l’Enac prediligerà sarà nel migliorare il sistema di security negli scali aeroportuali per prevenire la minaccia terroristica anche se i livelli di certificazione italiana in tema di sicurezza sono tra i più alti del mondo.