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Le cento città dell'isola bambina

17 comuni siciliani uniti nella lotta alla criminalità organizzata

27 dicembre 2001
"Le cento città dell'isola bambina" è il nome della bellissima iniziativa, promossa da un insieme di comuni siciliani  per migliorare le condizioni di vivibilità della città e combattere il degrado delle condizioni urbanistiche ed ambientali sommato a quello culturale dovuto alla mentalità mafiosa ancora dura a morire.

La coalizione di comuni è formata da quelli di Caltanisetta, Canicatti, Favara, Gela, Milazzo, Monterosso, Palma di Montechiaro, Paternò, Riposto, Vittoria, Mazzarino, Riesi, Niscemi, Butera, Lentini, Licata e Corleone, unico comune della provincia di Palermo

Il progetto, finanziato da tre miliardi stanziati dall'Unione Europea è stato progettato dalle amministrazioni comunali in collaborazine con l'Arci Pool Position e la Lega per l'Ambiente. Approvazione anche dalla Regione Siciliana. Il ministero degli Interni ha invitato i comuni coinvolti nell'iniziativa a consonziarsi nell'ambito di un Piano operativo nazionale, che ha come obiettivo la sicurezza e lo sviluppo.

Punto di partenza del progetto l'ascolto del punto di vista dei bambini, sulla base del quale progettare e sviluppare servizi per un ambiente più sano, meno segnato dalla disgregazione ed orientato alla salvaguardia delle bellezze naturali, paesaggistiche ed alla promozione delle risorse del territorio.

È previsto un intervento diversificato per ogni centro ed il progetto trova un naturale raccordo con gli interventi previsti nei piani territoriali della Legge 285/97.

Il commento del sindaco Pippo Cipriani all'iniziativa è stato:"Questi importanti progetti ci consentono - di mandare un messaggio di positiva attenzione anche alle famiglie dei ragazzi, in realtà segnate drammaticamente dalla criminalità mafiosa e di portare una sfida in positivo alle vecchie mentalità".

Uno strumento di bonifica che non basato sulla repressione del fenomeno ma sulla realizzazione efficace di servizi e la promozione di quei valori culturalmente antitetici a quelli della criminalità organizzata.

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27 dicembre 2001
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