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Malgrado tutto... Il turismo enogastronomico italiano vale cinque miliardi di euro

Crisi del turismo a parte, l'Italia fa sempre più ''gola''

22 agosto 2005

Mettendo da parte il discorso che tratta la diminuzione degli italiani in vacanza e la batosta che molti operatori turistici dicono d'aver beccato in questa pazza estate 2005, vogliamo parlare di un settore che si pone in controtendenza rispetto alle attuali realtà economico-turistiche nazionali: quello della vacanza all'insegna del gusto.
Oltre i due terzi degli stranieri, secondo l'Osservatorio internazionale del turismo enogastronomico, scelgono la destinazione in base alla possibilità di fare shopping alimentare. E, una volta tornati a casa, per non dimenticare subito i sapori del made in Italy sempre più turisti riportano in patria come souvenir di viaggio cibo e vino. A scegliere il ''ricordo enogastronomico'' è quasi uno straniero su due (45%), primi in classifica gli svedesi (70%), seguono gli americani (58%), mentre i meno golosi sono i cinesi (31%) e i russi (28%).
Un business da cinque miliardi di euro, nel quale l'Italia è leader nel mondo. A scattare la fotografia, a inizio controesodo, è la la Coldiretti sulla base di una ricerca dell'Istituto Piepoli-Leonardo-Ice.

Non stupisce dunque che siano in molti puntare dritto verso il Bel Paese, che può contare sul primato comunitario con ben 149 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), oltre 400 vini a denominazione o indicazione geografica (Docg, Doc e Igt) e 4100 prodotti agroalimentari preparati secondo le ricette della tradizione. Un patrimonio da 1.200 tipi di pane, pasta e biscotti, 1.148 verdure fresche e lavorate, 695 fra salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 451 formaggi e 139 bevande tra vini, liquori e succhi.

Si tratta di una domanda in continuo sviluppo, spiega la Coldiretti, anche grazie al moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali: dalle ''strade del vino'' alle ''strade dell'olio'', dalle feste alle sagre di ogni tipo, che nel solo mese di agosto hanno ospitato circa tre milioni di visitatori.
E non sono solo i più grandi ad apprezzare la buona tavola. Per otto adolescenti su dieci è addirittura ''in'' mangiare gli alimenti tipici, meglio se acquistati direttamente dagli agricoltori. Non stupisce quindi che il 60% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni guardi all'agriturismo come vacanza ideale, secondo i risultati di un'indagine Coldiretti-Inran svolta su un campione quasi tremila giovanissimi.
L'acquisto diretto, dunque, piace sempre di più. In tutto, infatti, gli italiani che hanno scelto di fare la spesa 'country' sono aumentati del 10%, con quasi tre italiani su quattro (71%) che preferiscono andare a fare compere in una delle centomila imprese agricole aperte al pubblico.

(foto di Niccolò Lapidari)

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22 agosto 2005
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