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Notte di San Lorenzo

Gli astronomi prevedono dal 10 al 13 agosto, spettacolari nottate di stelle come non se ne vedevano da anni

10 agosto 2004

E' la notte che farà stare tutti con il naso all'insù per ammirare la volta celeste e le sue meravigliose stelle cadenti.
Quest'anno non ci sarà la luce della luna piena a rovinare lo spettacolo della Notte delle stelle di San Lorenzo del 10 agosto, appuntamento fisso per tutti gli appassionati di astronomia, che potranno anche godere di un supplemento di show extra la notte dell'11.


Gli astronomi fanno sapere che il picco massimo si avrà comunque, tra le notti dell'11 e del 13 agosto.
Il fenomeno dello sciame delle Perseidi (così sono chiamate le 'lacrime di San Lorenzo'), registrato per la prima volta dai cinesi già dal 36 d.C., e successivamente da giapponesi, coreani ed europei, è generato dalle scie luminose prodotte dall'evaporazione nell'atmosfera di piccole particelle di detriti e roccia, che si trovano in abbondanza nello spazio intorno alla Terra, quando vengono rilasciate dalla cometa Swift-Tuttle al momento del suo passaggio vicino al nostro pianeta durante la sua orbita intorno al Sole.
La notte di San Lorenzo, che in realtà si è spostata dal 10 al 12 agosto, anche per via del calendario, non è però limitata a queste due notti, ma comincia alla fine di luglio e termina intorno al 22 agosto.

''La maggiore visibilità si avrà nella mattinata del 12, dunque in un momento non visibile da noi in Italia. Perciò il picco massimo sarà nelle notti tra l'11 e 12 agosto e tra il 12 e 13 - spiega Caterina Boccato dell'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) di Padova -, quando si potranno scorgere in cielo fino a un centinaio di meteore all'ora. Negli altri giorni il numero di stelle cadenti sarà decisamente minore, ma comunque superiore alle 5-10 meteore l'ora che si vedono nelle notti normali''. A differenza dell'estate 2003, quest'anno lo spettacolo delle stelle cadenti non sarà disturbato dalla Luna piena. ''Le notti saranno serene - continua Boccato - e offriranno a tutti gli appassionati le condizioni ottimali per osservare ed esprimere desideri sotto la volta celeste. Inoltre, è possibile che ci sia un supplemento di show extra proprio nella notte dell'11, alle 23''.

Quindi la previsione è quella di un grande spettacolo, come non si vedeva da anni. Speranza di astronomi e astrofili che sanno, però, che nonostante le ottime condizioni di osservazione, è impossibile prevedere se la notte delle stelle 2004 manterrà le sue promesse.
E' infatti estremamente difficile riuscire a prevedere gli spostamenti di oggetti piccoli come un granello di sabbia, quali sono le meteore. I loro movimenti possono subire molto facilmente variazioni, ad esempio a causa del vento solare. Di conseguenza prevederli è difficile quanto calcolare l'orientamento e la direzione della coda di una cometa. E' stato così, ad esempio, che nel 1993 l'attesa di un indimenticabile spettacolo di stelle cadenti andò delusa perché la Terra mancò di poche migliaia di chilometri l'appuntamento lo sciame delle Perseidi.

Al momento, comunque, vince l'ottimismo e per la notte fra l'11 e il 12 agosto si attende di vedere un numero di stelle cadenti superiore rispetto agli ultimi anni. Le particelle lasciate dalla Swift-Tuttle dovrebbero trovarsi più vicine alla Terra a causa delle perturbazioni provocate nell'orbita della cometa durante i suoi recenti passaggi vicino a Giove. Un motivo in più di ottimismo, come abbiamo precedentemente accennato, deriva dal fatto che contrariamente a quanto è accaduto l'anno scorso e nel 2000, la luna piena non rovinerà lo spettacolo. ''Grazie alla luna nuova, avremo tutta la notte per osservare le Perseidi senza problemi'', ha detto il presidente dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), Emilio Sassone Corsi. Il cielo buio (naturalmente per chi le osserverà lontano dalle luci della città) permetterà di vedere una vera e propria pioggia di stelle. Sarà infatti possibile osservare anche quelle più piccole e meno luminose e non soltanto le più grandi, i cosiddetti bolidi.

Le meteore originate dalle comete sono numerosissime ma piccolissime, tanto da non riuscire a superare l'impatto con l'atmosfera della Terra. Hanno una massa di pochi milligrammi e la maggior parte di esse entra nell'atmosfera terrestre alla velocità di 60 chilometri al secondo (oltre 200 mila chilometri l'ora), evaporando completamente e lasciando l'inconfondibile scia luminosa ad altezze comprese fra 80 e 100 chilometri.

Per non mancare l'appuntamento con le stelle cadenti si dovrà guardare il cielo verso Est, cercando la costellazione di Cassiopea, facile da individuare per la sua forma a W. Immediatamente a Sud di Cassiopea si trova la costellazione di Perseo, dalla quale prende il nome lo sciame delle Perseidi. E' da un punto appena al di sopra di questa costellazione, chiamato ''radiante'', che parte la pioggia delle stelle.
Il consiglio che vi diamo è di godersi la pioggia di stelle senza fretta, magari comodamente sdraiati su un prato, con quella che gli esperti chiamano ''osservazione distolta'', nella quale l'occhio osserva il cielo in una direzione ma senza fissare un obiettivo preciso, abbracciando un campo il più esteso possibile per vedere il maggior numero di oggetti.

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10 agosto 2004
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