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Oggi è l'8 Marzo

Madri, mogli, figlie… donne. Oggi è il loro giorno, il giorno in cui si celebra l’importanza della loro presenza che è salvezza

08 marzo 2004
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione dell'8 marzo, Festa della Donna, ha indirizzato un messaggio agli italiani, in cui ''esprime la sua riconoscenza per l'impegno delle donne nella famiglia, nelle istituzioni, nell'economia, nella cultura, nella società, un impegno essenziale per il progresso dell'Italia''. ''Non ci può essere ripresa, rilancio dello sviluppo economico e sociale se non fondati anche sulla partecipazione femminile. Una società che guarda con fiducia al proprio futuro - afferma Ciampi - deve sostenere il ruolo della donna come cittadina, come madre e come lavoratrice, protagonista della vita politica e delle istituzioni della Repubblica''.
Purtroppo un’altra parte della realtà riserva alle donne un’esistenza fatta di violenze e soprusi.
La violenza nei confronti delle donne è un fenomeno diffuso e devastante. Ogni giorno, ovunque nel mondo, le donne subiscono stupri, torture, mutilazioni e abusi di ogni genere. Tutto ciò accade non solo nei conflitti armati ma anche intorno a noi, tra le mura domestiche.
Amnesty International sta impegnadosi per eliminare tutte le forme di violenza sulle donne, con  la campagna "Mai più violenza sulle donne".

Di seguito alcuni dati che devono attivare la mobilitazione dell'opinione pubblica per far cessare le violazioni dei diritti della donne.
Nel Mondo. Il Consiglio d’Europa ha dichiarato che la violenza domestica è la principale causa di morte e di invalidità per le donne di età compresa tra i 16 e i 44 anni (un’incidenza maggiore di quella provocata da cancro e incidenti automobilistici). Il premio Nobel per l’Economia del '98, Amartya Sen, ha calcolato che "mancano all'appello" più di 60 milioni di donne eliminate con l’aborto e l’infanticidio selettivo (ad esempio, in Cina il rapporto tra neonate e neonati era nel 2000 100 a 119, laddove il rapporto biologico normale sarebbe di 100 a 103). Secondo numerose ricerche, nel mondo almeno una donna su tre è stata picchiata, costretta al sesso o ha subito altri tipi di abusi. Solitamente le violenze sono compiute da un familiare o da un conoscente.
Le Nazioni Unite calcolano in 120 milioni il numero delle donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili. Ogni anno si registrano altri due milioni di casi.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità almeno il 70% delle donne vittime di omicidio sono state uccise dai propri partner.

Negli Stati Uniti d’America. Secondo statistiche ufficiali, ogni 15 secondi una donna viene picchiata. Il Governo stima che nel 2001 si sono verificati circa 700.000 casi di violenza domestica. Ogni anno vengono vendute tra le 45.000 e le 50.000 donne e bambine.
Secondo le Nazioni Unite, nel 1999 l’85% delle vittime di violenza domestica era costituito da donne (671.110 donne contro 120.100 uomini).
Nelle Americhe. Una ricerca condotta a Vancouver, Canada, ha rilevato come tra il 1993 e il 1997 su 462 casi di denuncia di stupro solo il 33% ha determinato rinvii a giudizio, e soltanto l’11% sentenze di condanna.
In Cile, nel 1996, le donne vittime di violenza domestica hanno perso complessivamente reddito per 1,56 miliardi di dollari, pari all’incirca al 2% del prodotto interno lordo del paese.

In Asia. In Bangladesh, le donne uccise dai loro mariti ammontano al 50% di tutti gli omicidi.
In India, più del 40% delle donne sposate sono state percosse o violentate per ragioni come l’insoddisfazione o la gelosia dei loro mariti. Il governo ha stimato che 1998 oltre 6000 donne siano state assassinate (la maggior parte bruciate) per questioni di dote. In Pakistan, nel 1999, più di 1000 donne sono state vittime di "crimini d’onore".

In Africa. In Sudafrica, ogni 23 secondi una donna subisce violenza sessuale (la maggior parte nell’età compresa tra i 12 e i 17 anni). La polizia ha calcolato che su 35 casi di stupro uno solo viene effettivamente denunciato.
Nello Swaziland, nel 2002, il 38,6% delle donne incinte che si è sottoposto a controlli medici è risultato sieropositivo. L’Onu ha calcolato che nel periodo ottobre 2002 - febbraio 2003, nella zona di Uvira, nella provincia a sud di Kivu della Repubblica Democratica del Congo, sono state stuprate 5000 donne, una media di 40 al giorno.

In Medio Oriente. La Lega delle donne irachene ha denunciato che più di 400 donne sono state rapite, stuprate e vendute nel periodo aprile – agosto 2003.
In Libano, nel 2001, i casi di donne uccise dal marito o da un altro parente maschio per "questioni d’onore" sono stati in media tra i 2 e i 3 al mese.

In Oceania. La Commissione per le riforme legislative di Papua Nuova Guinea ha calcolato che il 67% delle donne che vivono nelle zone rurali e il 56% di quelle che vivono nei centri urbani siano state vittime di abusi nell’ambito delle relazioni matrimoniali.

In Europa. 500.000 donne sono vittime della tratta per essere destinate al mercato della prostituzione. Secondo una ricerca del 1998, in Belgio più del 50% delle donne ha subito qualche forma di violenza all’interno della famiglia, per lo più ad opera dei propri partner.
In Francia, su 25 mila casi di stupro commessi in un anno, soltanto 8 mila vengono denunciati alla polizia.
In Gran Bretagna, tra il 1997 e il 1998 si sono verificati più di 2000 casi di violenza fisica e sessuale ai danni delle collaboratrici domestiche. I servizi di pronto soccorso ricevono mediamente una chiamata al minuto per violenze sulle donne in ambito domestico.
In Russia, secondo dati governativi, ogni anno 14.000 donne muoiono uccise dai loro compagni o da familiari.

In Italia. Rapporto Istat 1999 sulla sicurezza dei cittadini: Sono 714.000 (4%) le donne tra i 14 e i 59 anni che hanno dichiarato di aver subito uno stupro o un tentato stupro nel corso della vita. Non sono stati denunciati il 93,2% delle tentate violenze sessuali e l’82,7% delle violenze sessuali. Il 21,2% del totale degli stupri rilevati tramite l’indagine e il 5,9% dei tentati stupri, è avvenuto in famiglia. Da segnalare che la violenza in famiglia presenta alti tassi di non denuncia perché maggiore è il legame tra vittima e offensore e maggiore è la difficoltà a denunciare.
La violenza sessuale in famiglia presenta inoltre un’altra specificità: a differenza degli altri tipi di violenza sessuale, quando in famiglia c’è violenza sessuale difficilmente questa rimane sotto forma di tentativo di violenza, il "tasso di successo" della violenza è più alto che in tutti gli altri casi. Sul totale delle violenze ad opera di familiari il 69,2% è stupro, sul totale delle violenze opera di conoscenti, amici ed estranei il dato arriva al 12,8%. (Documentazione)
NB: Per avere dati sulle singole città si possono contattare i centri antiviolenza locali

Rapporto Eures sugli Omicidi in Italia 2003 (dati relativi al 2002)
Su 223 omicidi avvenuti in famiglia, in 141 casi (63,2%) la vittima è stata una donna.
Gli autori degli omicidi di donne in famiglia sono: nel 41,8% dei casi il coniuge o convivente;  nel 12,1% un figlio; nel 10,6% il partner/amante; nel 9,9% l’ex coniuge/ex partner; nel 9,2% un genitore. (Comunicati Eures)

Dati sulla tratta
Anche se il rilevamento di dati numerici precisi sulla presenza di donne vittime di tratta è molto difficile, è noto che l’Italia è uno dei principali paesi di destinazione per donne e ragazze vittime di tratta a scopo di prostituzione, lavoro forzato, accattonaggio. Secondo i dati del 2001 del Dipartimento pari opportunità, il 10% delle 25.000 donne che lavorano sul mercato di strada sarebbe vittima di tratta, anche se molto maggiore è il numero delle donne che si prostituiscono in strada indotte da gravi motivazioni economiche e costrette a subire pesanti forme di sfruttamento. Anche secondo le stime dell’associazione Europap/Tampep le vittime della tratta in Italia si aggirerebbero intorno alle 2000-3000 (del 2001).

Mobilitazione in tutta Italia dal 6 all’8 Marzo
Dal 6 all’ 8 marzo i gruppi della Sezione Italiana di Amnesty International hanno organizzato concerti, mostre fotografiche, tavolini informativi, commedie musicali, proiezioni di film e conferenze sul tema della campagna. Le iniziative si terranno in tutta Italia.
In Sicilia, le città che hanno aderito alla campagna "Mai più violenza sulle donne", sono Paternò (Ct), Ragusa, Siracusa.
A Palermo, sono tre le manifestazioni di protesta ed i sit-in in programma per oggi, secondo quanto reso noto dal comando della polizia municipale. Da Piazza Castelnuovo, in occasione della Festa dell'8 marzo, partirà un corteo di donne che è diretto a Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, dove sarà organizzato un sit in. La manifestazione è promassa da Arcidonna. Un secondo sit in, organizzato dalle donne dello Slai Cobas si terrà davanti la sede della Prefettura, in via Cavour. Insieme alle donne, una manifestazione di protesta promossa da lavoratori Gesip che partirà nella mattinata.

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08 marzo 2004
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