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Primo Atlante sulla mortalità per cancro in Sicilia realizzato dall'Università di Catania

20 giugno 2006

Dai dati del primo Atlante sulla mortalità per tumore in Sicilia, che sarà presentato venerdì 23 giugno alle 10,30 nell'aula Magna dell'Università di Catania, emerge come la donna che lavora sia il soggetto a più alto rischio di cancro letale. Dai dati emerge infatti il ritratto di una donna stressata, che beve e fuma, non ha figli o li ha in tarda età, assume contraccettivi orali.
''Tutti questi fattori di rischio - spiega la professoressa Franca Stivala, che ha coordinato il lavoro del gruppo di ricercatori autori dello studio, relativo al periodo 1999-2001 - potrebbero essere controbilanciati da una cultura della prevenzione che invece ancora stenta a partire''.

Secondo lo studio, realizzato dal Dottorato di ricerca in oncologia del Dipartimento di Scienze biomediche dell'ateneo catanese, dalla Lega per la lotta contro i tumori di Catania e dal Centro di riferimento oncologico di Aviano e con la collaborazione dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, i tumori al polmone - prima causa di morte per cancro negli uomini e la terza nelle donne - e alla mammella rappresentano il principale nemico da combattere.
Ma se il 90% dei tumori al polmone è causato dal fumo di tabacco, il cancro della mammella ha cause plurime: prima mestruazione  precoce, mancanza di gravidanza o età elevata al primo parto, basso numero di figli, menopausa tardiva, uso di contraccettivi orali. L'aborto non è associato a un aumento del rischio, mentre l'allattamento protratto lo riduce.

Prevenzione e diagnosi precoce sono dunque le parole d'ordine per combattere la mortalità da tumore. E nelle conclusioni dello studio si sottolinea come occorra prevenire i tumori mediante campagne informative - contro fumo e alcool e a favore di diete alimentari protettive - e vadano promossi screening oncologici per i tumori alla cervice uterina, alla mammella e al colon-retto.

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20 giugno 2006
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