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Quando da piccoli si inseguono i sogni…

...Da grandi i sogni imparano a volare

13 giugno 2003
Ancora una volta giovani talenti siciliani sono costretti ad emigrare fuori dall’Italia per poter far crescere i loro sogni. Da piccola inseguiva un sogno: quello di poter essere più vicino possibile alle nuvole per poter ammirare da vicino le stelle che ogni notte le facevano compagnia durante i suo sogni.

Oggi Agata Lau, una giovane catanese di soli 23 anni, è riuscita a coronare il sogno inseguito per tanto tempo: con oltre 1.500 ore di volo è la più giovane pilota di aerei di linea in Italia.

Agata con tanti sacrifici e con l’aiuto dei genitori, che hanno assecondato da subito il sogno, ora è a tutti gli effetti pilota della Compagnia aerea Meridiana.  A casa sua nessuno ha mai avuto a che fare con le macchine volanti, eppure, da bambina, appena vedeva un aereo tagliare le nuvole si entusiasmava sempre più.

Quello che all’inizio sembrava un capriccio, un sogno come quelli che fanno tanti bambini e, come tale, destinato a rimanere solo un sogno, dopo la terza media comincia quasi a diventare realtà. Si iscrive all’Istituto aeronautico Ferrarin di San Giovanni Galerno, supera gli studi con brillanti voti e decide di portare la sua passione in pista. A soli 17 anni la mamma fa la spola da casa all’aeroporto per accompagnarla all’Aeroclub di Catania: per ironia della sorte non ha ancora la patente ma guida gli ultraleggeri.

È il comandante Trimarchi – il primo istruttore di volo della giovanissima Agata – a telefonare quasi all’insaputa di Agata al padre per descrivere le straordinarie doti di volo naturali della figlia. Ed è sempre Trimarchi l’unico a indirizzarli per la strada giusta, l’unico a dargli gli indirizzi giusti a cui rivolgersi per far continuare gli studi alla figlia. ( per l’appunto, vogliamo ricordarlo, oggi l’Italia è anche la patria dei numerosi corsi fasulli per questo tipo di lavoro che alla fine non danno nessun brevetto e che non vengono riconosciuti da nessuna Compagnia aerea. Ndr)

Dopo aver fatto bene i conti, “la mia non è una famiglia ricchissima” – dice Agata – la decisione di volare, è proprio il caso di dirlo, a Dallas in America e frequentare un corso. Negli Stati Uniti il costo del corso per diventare pilota civile è un po’ più ridotto rispetto che nel territorio italiano. Le spese per la permanenza, il viaggio e i corsi si aggirano intorno ai 20.000 €, in Italia  avrebbe superato di gran lunga i 60.000 €: il motivo principale è che il carburante lì costa molto meno. Un grosso aereo consuma molta carburante.

In soli tre mesi Agata ha in mano il suo tanto agognato brevetto di volo americano. In Italia però questo tipo di brevetto da solo non basta e così la giovane Agata ha dovuto fare il passaggio al brevetto italiano: ancora una volta sui libri a studiare, ancore ore di volo per esercitarsi, ancora esami da sostenere.

“In Italia i tempi della burocrazia sono molto lunghi” come dice Agata e così, dopo l’attesa della riunione della Commissione che la doveva esaminare, ora Agata è finalmente un pilota a tutti gli effetti.

Agata ricorda ancora il suo primo volo di linea il 17 aprile del 2001 con la Compagnia Azzurra-Air: ''era sulla tratta Milano-Firenze, era sera e così come nei miei sogni da bambina finalmente riuscivo a vedere da vicino le stelle''.

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13 giugno 2003
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