Ricomincia la caccia all'untore! E' lo Zibetto, il principale sospettato di diffondere la Sars
Per scongiurare il propabile rischio di contagio le autorità cinesi ne hanno sterminati 10 mila esemplari
Purtroppo però, nel maggio scorso, i ricercatori dell'Università di Hong Kong, hanno rilevato, sui tessuti e nelle feci di sei esemplari esaminati, tracce del pericoloso virus.
In realtà non ci sono prove certe del passaggio del virus dall'animale all'uomo e della sua successiva mutazione per adattarsi all'organismo umano. Anche il solo sospetto, a detta degli scienziati attendibile, è bastato per spingere le autorità cinesi ad isolare 2.030 zibetti e a sterminarne altri 10 mila. I ricercatori dell'Università di Hong Kong e del Centro per la prevenzione delle malattie del Guangdong hanno avanzato due ipotesi sulla modalità di trasmissione dell'infezione.
Gli animali potrebbero contrarre il virus nei mercati, dove vengono venduti, ingerendo cibo infetto oppure tramite le feci umane utilizzate nei fertilizzanti. L'uomo potrebbe essere, a sua volta contagiato, macellando le carni dell'animale anche se le modalità di trasmissione, sempre che esistano, non sono spiegabili. Inoltre se gli zibetti sono gli animali serbatoio dell'infezione, altre specie animali potrebbero funzionare da ospiti amplificatori della malattia, come avviene per altri virus che hanno fatto il salto animale-uomo.
Bisognerà sterminarli tutti per scongiurare un probabile rischio di contagio?
Intanto per quanto rigurda l’incolumità dell’Italia il direttore generale della Protezione Civile, Guido Bertolaso dice: ''Sull'emergenza Sars la guardia resterà alta almeno fino al Capodanno cinese; noi in Italia comunque siamo tranquilli perché siamo stati più attenti e più pignoli degli altri''. ''Ogni volta che si registra un nuovo caso di Sars - ha spiegato - noi mettiamo in atto i nostri filtri aeroportuali che abbiamo già sperimentato positivamente la scorsa primavera: dopo Fiumicino e Malpensa, dal 30 dicembre li abbiamo estesi anche ad altri sette aeroporti italiani per i voli di scalo provenienti dall' Oriente''. Bertolaso ha spiegato inoltre che le misure continueranno a rimanere sino a quando l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) non cesserà l'allarme.
''Il movimento di due-tre milioni di persone che avverrà in Cina per il Capodanno - ha concluso - potrebbe far sorgere nuovi casi: la malattia non è ancora debellata e ci sono alcuni focolai''.
Lo Zibetto
La parola deriva dall'arabo Zabad e si riferisce ad un piccolo felino diffuso nel sud-est, in Africa e anche in parte in Europa del Sud, appartenente alla famiglia dei Viverridi. La famiglia comprende una trentina di specie che hanno in comune l'aspetto di un grosso gatto tarchiato, dalle zampe corte, con la pelliccia di colore grigiastro con macchie scure, righe nere sul collo, zampe nere con una caratteristica cresta nera. Il peso di un esemplare adulto si aggirerebbe sui 20 Kg. Lo Zibetto, pur cibandosi prevalentemente di carne si può considerare un animale onnivoro che non disdegna i vegetali. Pur figurando tra gli animali protetti dalla convenzione di Washington viene allevato in alcune regioni della Cina per la sua carne pregiata e per le sue secrezioni anali profumate. Il profumo di Zibetto è ricavato purificando la secrezione peri-anale dell'animale in alcool. Lo Zibetto strofina il suo posteriore sui tronchi e sulle rocce per segnalare la sua presenza ai rivali e alle femmine. Il suo odore è tuttora usato in Arabia e in Africa per curare alcuni disturbi ormonali, caduta dei capelli ed altro.La sua capacità di unirsi agli aromi floreali per potenziarli l'hanno reso un ingrediente insostituibile dei profumi naturali nell'ottocento.