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Ricostruzione post terremoto '68: deliberati contributi per 6 mln di €, ma gli assegnatari non iniziano i lavori

17 marzo 2010

In un momento segnato da una crisi congiunturale che riguarda anche l'edilizia, capita che i soldi pubblici non vengano spesi. E' il paradosso dei fondi assegnati dalla cosiddetta "ex commissione articolo 5", l'organismo che decreta i contributi per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal terremoto del 1968. La speciale commissione, alla cui guida dallo scorso novembre il sindaco Vittorio Sgarbi ha delegato l'architetto Irene Cavarretta, ha in questa legislatura deliberato contributi per circa 6 milioni di euro, relativi alla ricostruzione e riparazione di circa 70 immobili. Degli assegnatari però solo una parte ha richiesto il rilascio della concessione edilizia, con il risultato che queste somme non vengono spese. Rallentando peraltro il completamento della ricostruzione, visto che ancora i progetti da esaminare ammontano a circa 1000 (mille).
Nei prossimi giorni il sindaco Vittorio Sgarbi valuterà quali azioni intraprendere per sollecitare i proprietari ad iniziare i lavori. La legge, nei gravi casi di inadempienza, contempla anche la revoca del contributo.
Sono numerosi i casi di assegnatari che, avuto accreditato il 50% del contributo per la ricostruzione, fermano i lavori, con il risultato che nel centro storico ci sono parecchie strutture incomplete.

"Trovo tutto ciò inconcepibile
- osserva l'architetto Cavarretta - perché se da un lato gli artigiani e gli operai lamentano che non c'è lavoro, dall'altro lato abbiamo a disposizione una commissione che lavora e soprattutto che decreta soldi, ma gli assegnatari non aprono i cantieri o là dove li aprono li sospendono subito dopo in maniera immotivata. E' un po' come il gatto che si morde la coda".
La Commissione si riunisce ogni settimana. "Si è già iniziata la disamina dei progetti presentati in data 2005, primi in termini di data e numero di protocollo - spiega l'architetto Irene Cavarretta - e tra pratiche decretate, sospese e integrate, varianti e nuovi fabbricati, sono stati già esaminati oltre 50 progetti. Sono state inoltre fatte delle riunioni operative con i tecnici che esercitano nel comune di Salemi per illustrare quelle che sono Le direttive del Sindaco in merito ad interventi in centro storico".
Molti progetti sono fermi perché i progettisti ritardano ad integrarli con la documentazione richiesta dalla Commissione.

Nino Ippolito
Responsabile dell'Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi

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17 marzo 2010
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