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Taormina è deserta, chiusi gli alberghi...

Federalberghi parla di crisi nera nella perla del Mediterraneo, ma secondo l'assessore al turismo è un'esagerazione

23 dicembre 2010

Strade quasi deserte e quasi tutti gli hotel a quattro o cinque stelle chiusi a Taormina. "La maggior parte degli alberghi, nella cosiddetta perla del Mediterraneo, soprattutto quelli di categoria superiore sono chiusi per mancanza di richieste e lo rimarranno fino a Pasqua". A renderlo noto il vicepresidente di Federalberghi Sicilia, Nicolò Farruggio.
Fra questi vi è il famoso e lussuoso Albergo San Domenico che "nella sua storia non aveva mai chiuso i battenti durante il periodo invernale". Allo stesso modo il Grand Hotel Timeo. Alcuni albergatori approfittano della sospensione della ricettività per realizzare lavori di manutenzione.
"Ciò provocherà anche - rileva la Federalberghi - un risvolto negativo sui livelli occupazionali con la maggior parte del personale che rimarrà disoccupata per tre mesi". "Le cause di questa crisi sono soprattutto - aggiunge Farruggio - la mancanza di presenze anche di un certo livello. Mancano i cosiddetti vip che hanno preferito altre mete". Il ridotto numero di turisti riguarda in genere "tutta la Sicilia compreso Palermo - prosegue l'associazione di categoria - dove effettivamente questa crisi è più forte soprattutto nelle grandi strutture. Esse sono ulteriormente penalizzate nel dovere intercettare un flusso di turisti di qualità inseriti in un territorio che spesse volte è carente in questo senso".

Secondo l'ultimo rapporto pubblicato da Bankitalia nel 2010 per il terzo anno consecutivo risultano sempre meno i turisti che scelgono la Sicilia con un giro d'affari in flessione nel raffronto con lo stesso periodo del 2009. Nei primi sei mesi dell'anno i turisti italiani, che hanno scelto l'Isola come residenza temporanea, hanno speso 175 milioni di euro, 36 mln in meno rispetto al primo semestre 2009 (211 mln).
Anche l'impatto dei visitatori stranieri fa segnare una performance negativa: una spesa pari a 356 mln, con una riduzione di 26 mln (382 mln nel primo semestre 2009). Sono stati 2,53 milioni i pernottamenti degli italiani nell'isola, 500 mila in meno rispetto al primo semestre dell'anno precedente (3 mln). In questo senso, la Sicilia ha fatto peggio di tutte le altre regioni del Sud, con la Campania che addirittura segna un aumento dei pernottamenti (+900 mila); anche il dato medio del Meridionale, più le due isole, è in crescita di quasi 600 mila pernottamenti. In diminuzione anche i pernottamenti degli stranieri in visita in Sicilia, 5 milioni contro 5,3 milioni, la maggior parte arriva per vacanza (2,3 milioni, 2,1 mln nel 2009).

Sul "caso Taormina" però è scattata la polemica. Italo Mennella, presidente Associazione Albergatori Taormina e assessore al turismo della città, ha spiegato cosa è successo nella realtà dei fatti a Taormina e quanto sia funesta l'analisi di Federalberghi. "Sento l'esigenza di esprimere la mia opinione che vuole anche essere una precisazione. Gli alberghi a 5 stelle di Taormina-Mare hanno sempre chiuso per tutto il periodo della stagione invernale anche durante i cosiddetti anni ruggenti del turismo taorminese. Altro discorso per il San Domenico ed il Timeo. I due alberghi, oggi acquisiti da due grandi, moderne e prestigiose compagnie che ancora credono nel marchio Taormina, tanto da investirvi oltre cento milioni di euro in tre anni, necessitavano di urgenti lavori di manutenzione e migliorie, lavori vissuti in un grande progetto che prevede un minore numero di stanze a vantaggio di un miglior confort e qualità di servizi che vanno interpretati in una ricerca di stile rivolto ai viaggiatori dei nostri tempi. Una chiusura che è invece un buon segnale per gli anni futuri, ossia quando il viaggiatore invernale sarà ricevuto da queste come dalle altre strutture alberghiere taorminesi con quello stile, con quella cortesia con quella eleganza che hanno reso Taormina e la Sicilia famosi nel mondo". "Taormina, infine, per la sua particolare situazione storica e geografica, per quello che è stato ed è, - ha spiegato ancora Mennella - non può essere venduta a pacchetto come i cine panettoni o le spiagge del Mar Rosso e non per snobismo a tal punto che siamo pronti a sostenere un progetto comune per il quale saremmo disponibili ad adeguarci a tariffe promozionali che devono però tenere conto della qualità dei confort di cui Taormina dispone in maniera maggiore rispetto alle altre località isolane e disponendo del più alto numero di lavoratori in regola da sei a otto-dieci mesi. Cosa dobbiamo fare? vendere anche noi l'anima al diavolo del consumo del turismo tutto compreso, deturpare il nostro magnifico habitat naturale già tanto minacciato, costruendo alberghi come mausolei con più di duecento stanze e cimentarci nel turismo a pacchetto, aprire a quegli speculatori senza scrupoli che portano denari non cristallini trovando però le porte chiuse?". "I tempi sono difficili - ha concluso l'assessore al turismo - e difficile è trovare le ricette o le bacchette magiche per risolvere i problemi, ma il confronto delle idee e l'impegno nel nostro lavoro nell'interesse della nostra collettività ci danno la forza per andare avanti".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Travelnostop Sicilia]

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23 dicembre 2010
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