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''Al Sud del Sud'', un progetto siciliano per gli extracomunitari, affinché si possa dire ''Mai più clandestini''

Un rete di accoglienza e di assistenza per accelerare l'emersione dell'immigrazione irregolare e favorire l'integrazione sociale

05 gennaio 2005

Una rete di accoglienza e assistenza per accelerare l'emersione dell'immigrazione irregolare e favorire l'integrazione sociale in Sicilia dei cittadini extracomunitari.
La promuove l'Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana, che ha dato mandato al Ciapi di Priolo (Sr), Centro interaziendale di addestramento professionale integrato, per la progettazione di un intervento finalizzato ad assicurare proprio ai cittadini extracomunitari un più agevole "percorso di cittadinanza".

Il progetto "Al Sud del Sud", elaborato dal Ciapi, prevede una serie di iniziative coordinate, che saranno realizzate in diverse aree del territorio regionale siciliano, in partenariato con gli enti locali, le associazioni imprenditoriali, il mondo del volontariato.
Tra queste, l'istituzione di sportelli di assistenza nei luoghi-simbolo dell'immigrazione in Sicilia come Lampedusa (Ag), Cinisi (Pa), Pachino (Pa) e Mazara del Vallo (Tp), un sito Internet multilingue e un numero verde.
Il progetto, che ammonta a circa 350 mila euro, fondi del Fse, Fondi societari europei, prevede anche una campagna di comunicazione dallo slogan ''Mai più clandestini'' e una serie di iniziative coordinate in partenariato con gli enti locali, le associazioni imprenditoriali, il mondo del volontariato e le questure.
I comuni ad essere coinvolti dall'iniziativa ''non a caso sono questi - dice l'assessore regionale al Lavoro, Francesco Scoma - Lampedusa è per antonomasia, purtroppo, il simbolo in negativo dell'immigrazione, Mazara del Vallo è il comune che registra la maggiore densità di immigrati residenti, Pachino perché è il comune promotore del progetto e Cinisi a rappresentanza della provincia di Palermo''.
L'assessore Scoma non esclude però ''che il progetto, che partirà fra un mese, potrà con il tempo coinvolgere anche altri comuni''.

Al call center regionale risponderanno mediatori linguistici e culturali inglesi, francesi e arabi che forniranno informazioni relativi alla prima accoglienza, al lavoro, all'istruzione e alla sanità e un'indagine campionaria avrà il compito di chiarire dimensioni e connotati del fenomeno migratorio.
A Lampedusa, ''a marzo, come ci assicurano dal ministero della Difesa, sarà pronto il secondo centro di accoglienza temporaneo che nasce nell'ex caserma militare di Vallone Imbriacole - dice a margine della conferenza di presentazione l'assessore comunale alla Pubblica Istruzione Vincenzo Cantafia delegato dal sindaco di Lampedusa, Bruno Siracusa, e responsabile del progetto - che potrà ospitare fino a 320 immigrati e avrà anche un'ala destinata al pronto soccorso''.

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05 gennaio 2005
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