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''Ci ha ferito. Prima deve chiedere scusa!''. A Catania niente laurea ad honorem per Franco Battiato

Sospeso l'iter per il conferimento della laurea honoris causa in Lettere al cantautore etneo

24 maggio 2005

Durante la campagna elettorale svoltasi a Catania, prima che Umberto Scapagnini venisse riconfermato sindaco del capoluogo etneo, che le simpatie di intellettuali e artisti andasse tutta allo sfidante Enzo Bianco non è stato un fatto per niente celato, anzi, sono stati in molti ad appoggiare in prima persona la sua candidatura mettendoci la faccia, la voce, le espressioni.
Uno di questi è stato Franco Battiato che per dimostrare la propria contrarietà nei confronti di Umberto Scapagnini non ha usato mezzi termini, annunciando addirittura che se avesse vinto di nuovo il candidato di centrodestra avrebbe abbandonato la sua città.

Umberto Scapagnini è rimasto al suo posto e Franco Battiato - anche se momentaneamente assente per le riprese del suo ultimo film ''Musikanten'' - non è andato via, ma le sue affermazioni hanno sortito un certo effetto e, per così dire, la sua chiara dichiarazione d'intenti è stata punita.
Sì perché per il cantautore catanese stava muovendosi l'iter per il conferimento di una laurea honoris causa in Lettere dall'università di Catania, iter che il senato accademico dell'ateneo ha sospeso, dopo il parere contrario espresso da alcuni dei suoi componenti scaturito proprio dalle dichiarazioni del cantante.      

Per essere precisi a bloccare il procedimento accademico è stata la non approvazione del punto 17 all'ordine del giorno, contro il quale si è espresso per primo Giacomo Bellavia, rappresentante degli studenti nel Senato Accademico e da ''una vita'' militante nelle associazioni studentesche di destra.
Per lo studente ventiduenne, in possesso di laurea triennale in Scienze giuridiche, l'ateneo ''dovrebbe tenere in considerazioni non solamente gli indubbi e riconosciuti meriti artistici del soggetto, ma anche il rapporto instaurato con la comunità di riferimento e l'apporto dato alla città''.

Questa la dichiarazione che lo studente ha rilasciato al quotidiano catanese La Sicilia: ''Battiato lo ascoltiamo pure io e tanti amici che la pensano come me. Ma questa cosa qui, a Catania e ai catanesi, non la doveva proprio fare. Non doveva dire quella frase, non doveva annunciare di andarsene in caso di Scapagnini-bis. Io non contesto la scelta di schieramento compiuta da Battiato, sicuramente indiscutibile e legittima, ma la sua minaccia di fuga dalla città in caso di vittoria del centrodestra''. ''Dette da un personaggio del suo calibro - ha continuato in maniera appassionata il giovane senatore accademico di Alleanza universitaria - , con il ruolo di personaggio di rilievo nazionale e non solo, quelle parole sono state un duro colpo per i cittadini, che non sono stati rispettati né nella capacità e né nella libertà di esprimere democraticamente le proprie scelte''.
In totale accordo con Bellavia, Puccio La Rosa e Claudio Milazzo (presidenti provinciali di Azione giovani e Alleanza universitaria) che hanno ribadito il concetto: ''Battiato ha deluso ancor di più chi lo ascoltava credendolo una voce critica e libera'',  e che hanno proposto un ''armistizio'': ''Siamo pronti a rivedere la nostra posizione se il cantautore chiederà scusa alla città e farà un concerto per l'Università, per tutta la città. E non solo per una parte. Saremo sotto il suo palco...''.

Quindi, questo è quanto. Qualcosa però ci dice che, sia per la sospensione del conferimento della laurea ad honorem sia per tutto il resto, a Franco Battiato possa importare poco...

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24 maggio 2005
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