Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

"Terraferma" ha incantato e commosso Venezia

Emanuele Crialese porta al Festival del Cinema di Venezia la sua esigenza di raccontare il presente: il dramma dell'immigrazione e la speranza della solidarietà

06 settembre 2011

Oltre otto minuti di applausi e commozione tra pubblico e nel cast a fine proiezione stampa di 'Terraferma' film di Emanuele Crialese in corsa per il Leone d'Oro al Festival di Venezia. Ieri, nella sala Grande del Palazzo del Cinema il pubblico ha reagito con grande passione a questo film che racconta di emigrazione e solidarietà femminile. In sala insieme alle altre autorità anche il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan.

La legge del mare che impone di salvare chiunque sia in difficoltà e la legge delle autorità che impone altre regole, un mare che prima era pieno di pesci e ora di uomini in cerca di aiuto o peggio ancora di morti, un fondale limpidissimo dove i pesci nuotano tra le scarpe, i documenti, gli oggetti di qualche migrante disperso in uno dei tanti naufragi. E poi un'isola, troppo piccola per stare sul mappamondo eppure diventata il centro di un mondo dove i turisti ballano sulle barche Maracaibo mentre i clandestini sembrano balene spiaggiate.

In concorso è il primo dei film italiani, l'atteso Terraferma di Emanuele Crialese, prodotto da Cattleya e Rai Cinema, in sala dal 7 settembre distribuito da 01. In questo sfondo di un'isola del Mediterraneo, che è Linosa ma potrebbe essere Lampedusa o qualunque altro approdo, Crialese racconta una storia commovente che è anche lo specchio dell'Italia di oggi, accogliente con il cuore, respingente per la paura dell'invasione africana e del cambiamento sociale.
Terraferma è un film corale ma al centro ha l'incontro/scontro tra due donne, entrambe desiderose di un futuro altrove e di migliorare le propria vite. C'è Sara (Timnit T., una vera migrante che Crialese ha conosciuto tramite Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati) che dall'Etiopia con un figlio di pochi anni ci mette due anni per arrivare in Europa, in un viaggio che comprende la prigione in Libia e lo stupro. E c'è la giovane vedova Giulietta (Donatella Finocchiaro), cui l'isola sta stretta perchè la pesca non è più un futuro mentre il turismo si. E quando le portano Sara, che partorirà in casa sua la figlia della violenza, reagisce male. E poi c'è suo figlio di 20 anni Filippo, sospeso e combattuto tra la tradizione del nonno pescatore (Mimmo Cuticchio) e la modernità kitch e furba dello zio Nino (Giuseppe Fiorello) che incita i turisti a godersi il sole e a far finta di niente. La comunità dei pescatori, il mare sono altrettanti protagonisti.
Tante le scene belle ma una, la più assurda, non si può dimenticare: Fiorello in costume e occhiali a specchio che balla sulla sua barca incitando i turisti a lanciarsi nel ritmo tropicale e a fare una gara di tuffi.
Nel suo quarto film, Emanuele Crialese abbandona le atmosfere più fiabesche e oniriche dei suoi precedenti per una storia sospesa tra realtà e mito che rielabora quello che accade in questo tempo alla nostra Terraferma.

Il finale di Terraferma "è volutamente aperto, che fine farà quella barca in mezzo al mare?" ammette Emanuele Crialese. Per l'autore questo è un film "sulla libertà di poter andare altrove, una libertà per tutti perché la ricerca dell'altrove, il movimento è conoscenza e progresso ma non in tutte le parti del mondo questo è permesso". Dunque un film a tesi? "Terraferma è un film non giudicante, che non dà risposte e comunque non ha tesi".
Nella storia di Terraferma, tra i temi c'è quello degli sbarchi, come reagirà il pubblico che da mercoledì in 200 sale potrà vedere il film? "Avevo necessità di raccontare questa storia, di approfondire certi temi, non faccio film pensando al pubblico e questo forse è il miglior modo per rispettarlo".
Il tema dell'emigrazione clandestina però c'è e il film mostra il conflitto tra l'accogliente legge del mare e quella più rigida delle autorità: "Se si raccoglie in mare degli extracomunitari e non li si denuncia alla polizia si è accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina", risponde il regista per cui "la risposta dello Stato a questo problema è inadeguata e va contro le regole più elementari di civiltà. Lasciar morire la gente in mezzo al mare è un segno di inciviltà - ha detto in conferenza stampa tra gli applausi - ma responsabili sono anche i mass media che parlano di questo in modo falsato".

A Crialese il termine emigrazione non piace: "Vorrei trovare una nuova parola perché questa evoca i nostri flussi migratori degli anni '50,ma qui siamo davanti ad un nuovo Olocausto, è ben diverso. Siamo noi che diamo clandestinità a questo fenomeno: arrivano queste persone e li trattiamo da fuorilegge, chiudendoli nei centri di accoglienza com criminali". Ma in Italia è forte la paura verso lo stranieri: "L'Italia in realtà ha bisogno di contaminazione, è un paese ormai troppo vecchio".
Ad un incontro con la stampa italiana era presente anche Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati, che ha dato patrocinio al film: "Troppo spesso in Italia si identifica il tema emigrazione con quello della sicurezza, dandone un'accezione negativa, invece non capiamo che è un valore aggiunto per il nostro Paese, un arricchimento".
Ma la voce più forte arriva dalla semplicità del ventenne protagonista, Filippo Pucillo, lampedusano doc dall'animo puro che dice con sconcerto: "Nel film rappresento solo me stesso, io sono un lampedusano, ho visto il dramma e mi sembra giusto aiutare queste persone che vengono dal mare, non siamo razzisti e poi soprattutto che potremmo fare?".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, ANSA]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

06 settembre 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia