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A quali vini somigliano Berlusconi e Prodi? E cosa ricordano i simboli dei partiti politici italiani?

27 marzo 2006

Che la ''libertà d'espressione'' sia un elemento sacro della nostra cultura, tutti sono d'accordo, dall'estrema desta all'estrema sinistra. Di conseguenza la satira, mezzo principe della suddetta libertà, viene da tutti difesa a spada tratta e tutti però ne vengono infastiditi, e si vorrebbe che questa interessasse sempre l'altro o, addirittura, che la satira sacrosanta sia solo quella che riguarda l'avversario.
Anche se i tempi sono quelli che sono, e il mestiere del ''buffone'' stia diventando sempre più un mestiere difficile, non sarà facile per nessuno schiacciare del tutto l'arte del farsi beffe del potere, ed è per questo che, seppur in mezzo al maremoto d'odio nel quale la campagna elettorale in corso ci ha trascinato, ridere e sorridere della classe politica sarà l'esercizio a cui nessuno rinuncerà.

Per esempio, anche gli esperti e amanti di vino si sono recentemente divertiti a paragonare i due leader delle rispettive coalizioni con i vini che meglio, secondo loro, rappresentano il Cavaliere e il Professore.
Un giochetto che ha divertito parecchio gli utenti del sito www.winenews.it, uno dei siti più seguiti dell'enologia italiana, in un sondaggio elaborato in collaborazione con Vinitaly, una delle più importanti rassegne internazionali del vino, che si terrà a Verona dal 6 al 10 aprile.
Questo il responso finale degli ''enonauti'': se Silvio Berlusconi fosse un vino sarebbe un Franciacorta, se Romano Prodi fosse un vino sarebbe un Lambrusco.
Rispettando pienamente i termini della par condicio, agli enonauti è stato chiesto scherzosamente a quali vini ''assomigliano'' i due leader del centro-destra e del centro-sinistra, e perché. Un quesito che ha riscosso grande successo, scatenando una valanga di risposte divertite, oltre 1.500.
Secondo la maggioranza degli enonauti (57%), se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fosse un vino sarebbe un Franciacorta. Una somiglianza che nasce dall'essere entrambi ''simboli'' della Lombardia, ma anche perché sia l'uomo sia il vino appaiono decisi, brillanti, effervescenti ed esuberanti.
Sempre secondo la grande maggioranza delle risposte (71%), se il leader del centro-sinistra Romano Prodi fosse un vino, sarebbe sicuramente un Lambrusco. Un'associazione immediata e condivisa quasi all'unanimità, dovuta essenzialmente a due ragioni: la prima è naturalmente l'origine emiliano-romagnola che accomuna il vino rosso frizzante e il professore di Bologna; la seconda è l'abbinamento naturale tra Lambrusco e Mortadella, come è stato simpaticamente definito Prodi, appellativo che lui stesso ha sempre mostrato di gradire, con una buona dose di auto-ironia.

I leader dei due schieramenti sono stati accostati anche ad altri vini. Silvio Berlusconi a vini griffati e famosi, che costano molto e sanno vendere bene la propria immagine, anche se sono destinati ad una elite ristretta di appassionati. Romano Prodi, oltre che al Lambrusco, è stato anche abbinato a vini da meditazione come il Passito di Pantelleria, il Marsala o il Porto, perché la sua aria paciosa induce alla calma e alla riflessione.
Naturalmente non sono mancate risposte polemiche e irriverenti (menomale) nei confronti dei due leader: gli enonauti di WineNews hanno infatti distribuito equamente tra Berlusconi e Prodi similitudini con il vino al metanolo, con il vino che sa di tappo, con il vino in brick e con l'aceto. Sempre in piena par condicio.

Anche sui simboli dei partiti qualcuno ha voluto fare delle equiparazioni, e quello che ne è uscito fuori è veramente esilarante.
A prendersi la briga di osservare i simboli dei partiti italiani e ad associare l'impressione che questi possono dare è stato un grande dell'arte grafica, David Hillman (famoso guru della grafica inglese), invitato ad esprimersi dal mensile del rock'n'roll style Rolling Stone Italia.
Per superare l'assuefazione grafica Rolling Stone si è rivolto a un art director straniero per chiedere un commento imparziale.
A David Hillman sono stati sottoposti i simboli dei nostri partiti politici, e sinteticamente ha dato il suo responso:


Forza Italia: un detersivo per lavatrici





L'Unione: un colorificio




Lega Nord-Mpa: una compagnia di assicurazioni




Rosa nel pugno: un tatoo shop




Alternativa Sociale: un associazione di commercianti




Rifondazione comunista: una squadra di calcio russa




Italia dei Valori: un'agenzia di viaggi




La Margherita: una margarina light

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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27 marzo 2006
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