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Al largo del golfo di Catania, alla profondità di 2000 metri, ''Nemo'' misurerà i terremoti

In Sicilia il primo osservatorio abissale in Europa per ricerche cosmiche e geofisiche

30 aprile 2005

Il primo osservatorio sottomarino abissale in Europa per ricerche cosmiche e geofisiche, nato grazie alle sinergie tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è stato collegato con gli strumenti a terra e comincia a diventare operativo.

L'attivazione del sistema sarà presentata alla stampa martedì 3 maggio nei laboratori nazionali del sud dell'Infn di Catania. Le operazioni di installazione e connessione al cavo sottomarino hanno reso possibile l'attivazione della stazione di prova del telescopio sottomarino per neutrini ''Nemo'' dell'Infn e la trasmissione a terra in tempo reale dei dati raccolti dall'osservatorio multiparametrico geofisico e ambientale ''Submarine Network-1'' (Sn1) installato dall'Ingv.

Il laboratorio sottomarino Nemo-Sn1 è localizzato a 25 chilometri al largo dell'Etna ad oltre 2.000 metri di profondità, creando una infrastruttura unica in Europa per ricerche in ambiente estremo.
La scelta di posizionare il Laboratorio Nemo-Sn1 a largo della Sicilia orientale nasce dalla convergenza di interessi tra l'Infn, interessato alla realizzazione di una stazione di prova per prototipi di un telescopio sottomarino per neutrini, e dell'Ingv.
L'area, infatti, è stata interessata da alcuni tra i più forti terremoti e maremoti che hanno colpito il territorio italiano, per cui il Laboratorio è il primo nucleo della rete per il monitoraggio degli tsunami nel Mediterraneo, annunciato a Kobe dall'Ingv con il nome di ''SuperMedNet''.

Alla conferenza stampa interverranno i Presidenti dei due Enti di Ricerca Enzo Boschi e Roberto Petronzio, Emilio Migneco, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud, Paolo Favali dirigente di ricerca, responsabile delle attività marine dell'Ingv.

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30 aprile 2005
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