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Arrietty

È meraviglioso il mondo visto con gli occhi di Arrietty... ed è meraviglioso il mondo che ci fa vedere Miyazaki

14 ottobre 2011

Noi vi consigliamo...
ARIETTY - IL MONDO SEGRETO SOTTO IL PAVIMENTO
di Hiromasa Yonebayashi

La 14enne Arrietty fa parte della minuscola famiglia di 'Rubacchiotti' (sono tutti alti poco più di 10 cm) che vive sotto le tavole del pavimento di una vecchia casa di campagna, dove 'prende in prestito' tutto ciò di cui ha bisogno. Sia lei che i suoi evitano accuratamente il contatto con i normali esseri umani, ma un giorno Arrietty viene scoperta da Sho, un coetaneo dall'altezza regolare, costretto a una vita ritirata in attesa di una delicata operazione al cuore. Tra loro nasce subito un rapporto di complicità e amicizia, ma la scoperta della minuscola famiglia esporrà Arrietty e i suoi a una serie di gravi pericoli e li costringerà ad andare alla ricerca di una nuova sistemazione.

Anno 2010
Tit. Orig. Karigurashi no Arrietty
Nazione Giappone
Produzione Studio Ghibli, Toho Company, Walt Disney Company, Buena Vista Home Entertainment, Dentsu, Hakuhodo Dy Media Partners, Mitsubishi Shoji, Nippon Television Network Corporation (NTV), Minato-Ku
Distribuzione Lucky Red
Durata 94'
Regia Hiromasa Yonebayashi
Sceneggiatura Hayao Miyazaki, Keiko Niwa
Tratto dal romanzo "Sotto il pavimento. La prima avventura degli Sgraffìgnoli" di Mary Norton (Ed. Salani)
Genere Animazione


In collaborazione con Filmtrailer.com

La critica
Si chiamano rubacchiotti, ci somigliano, sono microscopici, vivono trafugando le case degli esseri umani. Che, peraltro, temono come la peste. In questo ricambiati. Finché l’incontro tra due bambini dei due mondi non cambierà le cose. Da uno script di Miyazaki (tratto a sua volta dal libro per l'infanzia di Mary Norton, The Borrowers), un altro gioiellino dello Studio Ghibli diretto dall'esordiente Hiromasa Yonebayashi. Tenero e struggente apologo sulla definizione dell'altro, Arrietty è un viaggio di scoperta visionario (affascina il modo in cui di-mostra la specularità tra due universi che si credono paralleli), leggero e profondamente emozionale, sospeso tra paura e stupore, sospetto e desiderio: in gioco l’ottica dello spettatore, chiamato a vedere quell'altro che è identico a noi anche quando è diverso. Confronto che nell'utopia miyazakiana - evidente il suo tocco - non può che risolversi nell'assimilazione dell'alterità (anche spazialmente: la casa degli esseri umani e quella dei rubacchiotti non sono l'una sopra l'altra, ma l'una dentro l'altra) e nella con-fusione di sguardi. Utopia congeniale all'animazione che, tra i generi, è quella più votata a reimpostare visioni e visuali del mondo. La morale? Per guardare bene, guardare a fondo, guardarsi, non servono gli occhiali. Basta cambiare prospettiva.
Gianluca Arnone 'Cinematografo.it'
  
Nel minuscolo mondo di Arrietty
di Rita Celi (Repubblica)

È gigantesco e meraviglioso il mondo visto con gli occhi di Arrietty, una ragazzina di 14 anni che vive con la madre e il padre sotto il pavimento di una grande casa abitata da due vecchiette che ignorano la presenza di questa famiglia in miniatura, alta non più di dieci centimetri. Arrietty Il mondo segreto sotto il pavimento (Karigurashi no Arrietty) è il nuovo film d'animazione dello Studio Ghibli distribuito da Lucky Red, che da qualche anno si è impegnata a portare in sala e in homevideo il catalogo del celebre studio nipponico.
La storia è ispirata ai personaggi creati da Mary Norton, autrice britannica di libri per bambini che nel '52 ha scritto The Borrowers, il primo di una serie di romanzi su una famiglia minuscola che per sopravvivere "prende in prestito" oggetti e cibo, tutto in piccolissime quantità così da non farsi scoprire dai padroni di casa. In Gran Bretagna era già stata tratta una serie tv e un film, I rubacchiotti (1997), con Hugh Laurie e John Goodman. Ma storia e personaggi tra le mani dello Studio Ghibli diventano un'occasione per raccontare una fase di passaggio nella vita di una ragazzina. Come i piccoli eroi che l'hanno preceduta, Conan, Sheeta, Chihiro, Kiki, protagonisti di memorabili e fantastiche avventure create dal maestro Miyazaki, la minuscola ragazzina scopre il mondo dei grandi che, anche fisicamente, più sono enormi e più sono malvagi.
Arrietty è piena di curiosità verso tutto ciò che la circonda e malgrado le raccomandazioni dei genitori di non farsi scoprire dagli umani, incontra il piccolo Sho, un bambino di 12 anni malato di cuore che, dovendo passare una settimana a riposo in casa della zia e della sua governante, è l'unico che si accorge della sua piccola presenza. Ma proprio l'amicizia tra i due mette a rischio la sopravvivenza dei minuscoli esseri.

Toshio Suzuki, storico produttore dei film dello studio nipponico, racconta in una nota che era l'estate del 2008 quando Miyazaki gli parlò per la prima volta dell'adattamento di The Borrowers che aveva scritto con Isao Takahata 40 anni prima. "Un bel giorno Miyazaki si è ricordato di quel progetto e mi ha raccomandato di leggere i libri di Mary Norton, insistendo per farne un film perché, mi spiegò, l’idea della storia sul 'prendere in prestito' è intrigante e perfettamente attuale. L’era del consumo di massa sta per concludersi perché viviamo in una brutta crisi economica e la possibilità di 'prendere in prestito' invece che comprare ciò che ci serve indica la direzione verso cui il mondo si sta avviando".
È stato lo stesso Miyazaki a dare precise indicazioni sul film: "L'ambientazione cambierà dall’Inghilterra degli anni 50 al Giappone di oggi. Il nostro quartiere di Koganei sarà perfetto come location". Ma quella di Arrietty, sottolinea l'autore, non è "una famiglia di creature soprannaturali o dotate di poteri magici. Combattono contro i topi, gli scarafaggi, le termiti, fuggono dagli insetticidi o dalle trappole per gli insetti e dalle esche intrise di acido borico. Le persone minuscole conducono una vita modesta e prudente, attenta a non attirare l’attenzione degli umani. Il padre di famiglia è forte e coraggioso: è lui che si avventura nelle pericolose missioni di prese in prestito".
Le note del maestro indicano un mondo fantastico da creare: "In loro sopravvive la tradizione delle famiglie vecchio stampo. Il mondo normale è una novità attraente quando a osservarlo sono persone alte 10 centimetri. Questi minuscoli personaggi che lavorano, si muovono e usano i loro oggetti saranno meravigliosi da animare. La storia sarà il ritratto della loro vita quotidiana, specie gli incontri, gli scambi e l’addio tra Arrietty e un ragazzo umano che le è diventato amico. Ma mostrerà anche come sfuggiranno a una calamità che verrà loro inflitta da un umano malvagio: saranno costretti a lasciare la casa e a vivere nei campi. Nella speranza che questo lavoro offra conforto e coraggio alle persone che vivono in questi tempi caotici e insicuri".

È toccato infine al produttore risolvere la questione della regia. "Studio Ghibli fino ad allora aveva prodotto film diretti alternativamente da Isao Takahata e Hayao Miyazaki, ma entrambi sono piuttosto avanti con gli anni - spiega Suzuki - quindi avevamo bisogno di un giovane regista. L’unico nome che mi è balzato in mente è stato quello di Hiromasa Yonebayashi, soprannominato Maro, il miglior animatore dello Studio Ghibli. Nei suoi primi passi alla regia Maro cercava il parere di Miyazaki su qualunque cosa, ma quando si è trattato di disegnare gli storyboard ha capito perfettamente che doveva arrangiarsi e ha informato Miyazaki che non l’avrebbe più disturbato con la continua richiesta di consigli. Questa - conclude il produttore -, la risposta del grande capo: 'Ben detto ragazzo, sii coraggioso'".

Fuori concorso alla V edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (2010) nella sezione 'Occhio sul Mondo|Focus'

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14 ottobre 2011
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