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Aumenta la fame nel Mondo

Drammatiche le stime nel rapporto 2003 sullo Stato dell'Insicurezza Alimentare nel Mondo

25 novembre 2003
Mentre nella prima metà degli anni Novanta il numero dei sottoalimentati era diminuito 37 milioni di unità, alla fine del millennio è aumentato di 18 milioni.
Cresce la fame nel mondo e combatterla è sempre più difficile: oltre 800 milioni di persone non hanno abbastanza cibo e il loro numero è in costante aumento.
L'allarme è lanciato dalla Fao, che ha diffuso il rapporto 2003 sullo Stato dell'Insicurezza Alimentare nel Mondo, a Berlino, Madrid e Washington, in vista della Conferenza biennale della organizzazione che si apre sabato 29 novembre a Roma e prosegue fino al 10 dicembre.

Sono 842 milioni coloro che in tutto il pianeta soffrono di sottoalimentazione. Di essi, 798 milioni vivono nei paesi in via di sviluppo, 34 milioni nei paesi mediamente sviluppati e 10 milioni nel mondo industrializzato.
''Le ultime stime - si afferma sul rapporto Fao - indicano un arresto nella lotta contro la fame. Dato il tasso medio di decrescita del numero delle persone che soffrono la fame a partire dal 1990, l'obiettivo del Millennio di dimezzare il numero delle persone sotto nutrite entro il 2015 non può essere raggiunto". 

Un'ammissione lapidaria confermata dalle cifre: il numero delle persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo, che si era ridotto di 37 milioni di unità nella prima metà degli anni '90, è tornato a crescere di 18 milioni nella seconda metà del decennio.
Secondo Hartwig de Haen, Vice Direttore Generale della FAO, del Dipartimento economico e sociale, ''l'obiettivo può essere raggiunto solo se vi sarà un'inversione di tendenza del recente trend negativo di aumento delle unità. La riduzione annuale deve essere accelerata e portata a 26 milioni l'anno, oltre 12 volte il tasso di decrescita raggiunto negli anni '90 che è di 2,1 milioni l'anno''.
Ogni anno il rapporto SOFI esamina lo stato della fame nel mondo e valuta i progressi fatti nel tentativo di ridurla. La pubblicazione scompone i dati generali per singolo paese, e cerca di capire quali strategie hanno dato buoni risultati e di contro quali problemi hanno impedito di fare dei passi avanti.

Non mancano le eccezioni come l'America Latina e i Caraibi dove si è riusciti a ridurre il numero delle vittime della malnutrizione. Sono Ventidue i paesi, tra cui il Bangladesh, Haiti ed il Mozambico, che sono riusciti ad invertire la tendenza negativa. In questi paesi, ''il numero dei sottonutriti è diminuito nella seconda metà del decennio in esame dopo essere salito nei primi cinque anni Tra di essi la Cina. Ma sono, appunto, eccezioni.
In altri 17 paesi tuttavia, si è assistito ad un trend opposto, vale a dire il numero dei sottonutriti che era sceso, ha poi ripreso a salire. Questo gruppo include paesi molto popolosi quali l'India, l'Indonesia, la Nigeria, il Pakistan ed il Sudan''.

Un'analisi preliminare, si legge nel rapporto, indica che i paesi con una crescita economica ed agricola significativamente alta, hanno ottenuto i migliori risultati nel ridurre la fame.
Altri fattori che vi hanno contribuito sono stati, un tasso di crescita della popolazione più basso e livelli più alti di sviluppo socio-economico. I paesi con una percentuale elevata di popolazione cronicamente affamata, sono anche quelli che sono afflitti da frequenti crisi alimentari e da alte percentuali dicasi di AIDS/HIV.

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25 novembre 2003
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