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Calderoli e la polemica sul Cenone di Monti

Botta e risposta tra Calderoli e Monti: "Nessuna festa a Palazzo Chigi, solo una cena a spese mie"

05 gennaio 2012

La Lega Nord torna ad attaccare il governo dando vita a un botta e risposta d'inconsueta ironia. Prima Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio, presenta un'interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio, Mario Monti. La richiesta? L'ex ministro vuol sapere "se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell'ultimo dell'anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la presidenza del Consiglio dei ministri in Palazzo Chigi".
Non solo! Nell'interrogazione si chiede "se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale ovvero di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa di cui sopra e a che titolo vi abbiano partecipato; se l'iniziativa sia stata effettivamente disposta dal presidente del Consiglio Mario Monti; se tra gli invitati figurassero anche le persone care al presidente; chi abbia sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti; se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come quella attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici".

Infine, prima di ricevere risposta, l'affondo e la richiesta di dimissioni. "La notizia sta girando e necessita di una rapida risposta", ha sottolineato Calderoli in una nota. Che ha aggiunto: "Francamente non riesco a crederci, perché in un momento del genere - in cui i cittadini sono costretti a tirare la cinghia, per usare un eufemismo, dalle misure adottate da questo governo - sarebbe davvero incredibile, oltre che gravissimo, se venisse confermato che il premier ha utilizzato un palazzo istituzionale e il relativo personale per una festa di natura privata. E in questo caso mi pare evidente che Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini".

Non si è svolta alcuna festa a Palazzo Chigi la sera dell'ultimo dell'anno, ma solo una cena familiare a completo carico del presidente del Consiglio. Questa la precisazione, in una nota, del premier Mario Monti. Il presidente del Consiglio, si legge nella nota di Palazzo Chigi, ha appreso da fonti di stampa che il senatore Calderoli avrebbe presentato un'interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo presidente del Consiglio.
Il presidente Monti precisa che non c'è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l'appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle 20 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell'appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.
Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all'Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese.
Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l'interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di presidente del Consiglio e di ministro dell'Economia e delle Finanze.
Gli acquisti, puntualizza la nota, sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).

La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale.
Il presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l'amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.

Nel dare risposta al senatore Calderoli, il presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe 'inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici'. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di 'una festa' organizzata 'utilizzando strutture e personale pubblici'. D'altronde il presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all'esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l'arrivo a Milano da un viaggio ufficiale.

Calderoli però, forse infistidito dall'ironico, seppur reale,  elenco fatto dal premier, ha insistito: "Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini". "La nota scritta diramata da Mario Monti rispetto alla mia interrogazione scritta su quanto avvenuto a Palazzo Chigi a fine anno - continua Calderoli - conferma pienamente che c'è stata una festa privata, testimoniata dall'ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza". "In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa pensavo delle feste di Berlusconi - prosegue - rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste se le è sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia 'lezioni di morale' anche al presidente Monti...".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere.it]

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05 gennaio 2012
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