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Case di accoglienza per donne e minori. Due servizi per qualificare Catania

Una iniziativa a sostegno della famiglia dell'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Catania

15 dicembre 2005

Un servizio dell'Assessorato ai Servizi Sociali, questo delle case di accoglienza, che racconta di un progetto di tutela delle donne e dei minori, avviato da tempo e di un impegno straordinario per assicurarne la continuità. A presentare le due strutture, gestite dal CIRS (Centro Italiano reinserimento Sociale) di Via Vitaliti 145 (CT),  e dalla cooperativa sociale ''Santa Maria degli Angeli'' di Via Nuovalucello 21 (Ct), gestore della comunità alloggio ''Airone'',  insieme agli operatori dei due servizi, sarà il Prof. Santo Ligresti che nel merito della loro attività ha voluto fornire alcuni elementi di conoscenza: ''Le due strutture operano in regime di convenzione con l'Amministrazione Comunale dal 1994 gravando inizialmente su stanziamenti della L.R. 22/86; nel periodo 1999-2002 sono state finanziate in parte da progetti della L. 285/97 ed in parte da stanziamenti del L.R. 22/86; negli anni 2003 e 2004 e 2005 sono state finanziate con  progetti della L. 285/1997.''

''Per maggiore chiarezza - continua Ligresti - è bene fare presente che le ospiti delle strutture sono accolte a seguito del Decreto del Giudice Minorile che dispone l'allontanamento dei figli minori (in tenera età), come ridefinizione del contesto familiare nel quale emerge una situazione di grave pregiudizio per i minori ed i genitori che non appaiono in grado di svolgere in modo minimamente corretto le loro funzioni. Nella maggior parte dei casi si riscontrano abusi sui minori in seguito a violenze subite dalla madre alla presenza dei figli, dai piccoli in prima persona e da violenze sessuali maturate in seno alla famiglia. In ogni caso le madri non hanno avuto le risorse necessarie a proteggere e supportare i figli. Sono altresì ospiti delle strutture ragazze minorenni in stato di gravidanza priva di qualsiasi riferimento 'adulto'. Il Giudice Delegato, sempre ed in prima istanza, dispone il collocamento della madre con i figli al fine di non allontanare i figli da quest'ultima.''

Un servizio dai caratteri residenziali e dalla valenza socio assistenziale di grande rilevanza nel percorso di sostegno alla maternità e per la difesa dell'autonomia delle donne vittime di abusi  e violenze, ma anche per superare le condizioni temporanea di insufficienza dei contesti di riferimento, che l'Assessorato ai Servizi Sociali ritiene essenziale nel panorama cittadino per un percorso di dignità e di pari opportunità.
''Le donne  ospitate nella struttura - conclude il prof. Santo Ligresti - vengono sostenute ed accompagnate dagli operatori sociali della casa d'accoglienza a sanare l'inadeguatezza genitoriale ed altresì aiutate a potenziare le risorse individuali attraverso un processo di conquista o riconquista dell'autonomia e 'dell'onore d'essere madre'. Durante il periodo del ricovero i minori frequentano regolarmente la scuola, partecipano ad attività sportive, a secondo le loro esigenze e desideri, frequentano i coetanei e le loro famiglie, sono sottoposti a controlli sanitari.''

Grazie all'apporto professionale degli operatori e dei gestori delle due strutture l'Amministrazione Comunale ha così rivolto una maggiore  attenzione nei riguardi delle donne in difficoltà con figli, ovvero dei nuclei familiari per i quali necessita accoglienza presso questo tipo di strutture.
Due servizi presenti nella città, quale aiuto concreto verso la famiglia, che è opportuno conoscere e sostenere.

Comune di Catania

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15 dicembre 2005
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