Chi dice donna dice danno? Sarà. Ma milioni di anni fa, per i dinosauri, non fu proprio così

Alle svariate tesi sulla scomparsa dei dinosauri se ne aggiunge oggi una nuova. La sparizione dei giganti della terra potrebbe essere spiegata non solo attraverso il cambiamento climatico avvenuto 65 milioni di anni fa, quando un asteroide colpì la terra, ma anche attraverso un aumento eccessivo nelle nascite di maschi.
A sostenere questa tesi sono i ricercatori inglesi e statunitensi dell'università di Leeds in Gran Bretagna, i quali affermano che se i dinosauri potessero considerarsi come i moderni rettili, quali i nostri coccodrilli, l'improvviso cambiamento climatico avrebbe potuto avere delle conseguenze sul loro sesso.

Nei coccodrilli infatti, così come nelle testuggini e alcuni pesci, il sesso dei nascituri - a differenza dei mammiferi e altri rettili - viene stabilito in base alla temperatura in cui vengono incubate le uova, quindi un cambiamento di essa avrebbe portato a una preponderanza di dinosauri maschio e conseguentemente a difficoltà nella riproduzione.
Altri studi hanno dimostrato che quando ci sono troppo poche femmine una popolazione alla fine si estingue.

Ma allora ci si domanda come siano potuti sopravvivere i coccodrilli o le tartarughe che all'epoca della grande estinzione si erano già evoluti. La loro sopravvivenza - spiega il dottor Sherman Silber di St. Louis - è stata possibile in quanto essendo anfibi l'ambiente acquatico gli ha offerto una protezione maggiore contro gli effetti estremi del cambiamento climatico e quindi piu tempo per adattarsi alle nuove condizioni.
I disnosauri invece non avevano sviluppato un meccanismo genetico (come il nostro cromosoma Y) per affrontare le difficoltà del clima.