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Cinema, impresa e... territorio

Il tax credit: questo sconosciuto, in Sicilia. A Marzamemi un tavolo di confronto

29 luglio 2013

"Il tax credit ha dato ottimi risultati in Italia ma a macchia di leopardo. Alcune regioni utilizzano il 70% delle risorse mentre altre, tra cui la Sicilia, non le utilizzano affatto".
Ha aperto così il direttore artistico del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, Nello Correale, l’incontro "Cinema impresa e territorio. - Cinema e tax credit in Sicilia, nuove possibilità di intervento nel campo delle produzioni e manifestazioni audiovisive" che si è tenuto ieri pomeriggio alla Loggia di Villadorata e al quale hanno presenziato il direttore della Film Commission Pietro Di Miceli, il sindaco di Pachino Paolo Bonaiuto, l’avvocato Diana Rulli esperto in tax credit, Fabio Montesano in rappresentanza del Coordinamento regionale dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e Tonino Palma, rappresentante della Confederazione nazionale artigiani, oltre alle sigle che rappresentano il cinema italiano: Pasquale Scimeca per l’Anica, Sino Caracappa per l’Amec e Roberto Andò per 100 Autori.

"Questo incontro - ha continuato Correale - fa parte di un percorso che è iniziato a Taormina e che terminerà in ottobre a Palermo dove organizzeremo gli Stati generali del Cinema. Tra i nostri obiettivi la diffusione informativa del tax credit: attraverso i Festival cinematografici, anche i più piccoli, e attraverso "l’istruzione" dei dottori commercialisti, vero trade union con le imprese".

L’avvocato Diana Rulli, esperto in tax credit, ha ben spiegato come funziona questo credito di imposta, cosa è e chi ne può usufruire. Il tax credit è un credito di imposta che prevede la possibilità di compensare debiti fiscali con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Destinatari sono le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post produzione nonché le imprese non appartenenti al settore cine-audiovisivo associati in partecipazione agli utili di un film dal produttore di quest’ultimo.
"Il tax credit è nato nel 2007 - ha detto Diana Rulli - dall’esigenza di dare ulteriori risorse al settore cinematografico. E’ importante dire che il tax credit non è solo destinato ai lungometraggi, ma anche a documentari e cortometraggi e possono accedere al credito anche ditte individuali, basta che abbiano credito d’impresa".

Promosso dal Festival internazionale del Cinema di Frontiera l’incontro ha mirato a fare incontrare i soggetti che ricercano finanziamenti per il cinema con gli imprenditori (e i loro commercialisti) che possono utilizzare il tax credit per investimenti sul cinema, ma anche per stilare un documento ufficiale condiviso da proporre al governo affinché possa essere ripristinato il fondo del tax credit per il cinema e per istituire un tavolo tecnico per verificare se la Sicilia, quale regione a statuto speciale, possa ampliare il tax credit nazionale.
A tal proposito il direttore della Film Commission Pietro Di Miceli ha detto: "Sono molto contento di essere a Marzamemi, in occasione di un Festival che conferma una qualità elevata. Sappiamo tutti che la Regione siciliana sta vivendo un momento di grande ristrettezza economica, ma questi incontri dedicati al tax credit sono necessari per riuscire a stilare una proposta condivisa, da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea regionale siciliana, per suggerire alla politica quali sono le strade da percorrere. Noi, tutti insieme, dobbiamo essere da supporto e stimolo affinché la classe politica si impegni a risollevare le sorti del cinema".

Scontento e malumore tra chi vive di cinema. Il regista Roberto Andò ha infatti annunciato azioni di lotta contro il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, tanto che ha promesso: "A Venezia usciremo dalla sala all’ingresso del Ministro in segno di protesta per il taglio del tax credit, decurtato del 50%".

- Da anni non produce più nessun film ma CineSicilia deve pagare il consulente di G. Pipitone (GdS.it)

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29 luglio 2013
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