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Come un tuono

Come tre film in uno. Una pellicola a firma del molto indipendente e sentimentale Derek Cianfrance

09 aprile 2013

Noi vi segnaliamo...
COME UN TUONO
di Derek Cianfrance

Luke e Romina sono una coppia della periferia di New York. Lui fa il motociclista stuntman, lei lavora come cameriera. In gravi difficoltà economiche e con un figlio, Luke decide di darsi alla criminalità, rapinando banche. Questo lo metterà in contrasto con l'ex poliziotto Avery Cross.

Anno 2012
Tit. Orig. The place beyond the pines
Nazione USA
Produzione Electric City Entertainment in associazione con Verisimilitude
Distribuzione Lucky Red
Durata 140’
Regia e Sceneggiatura Derek Cianfrance
Con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byrne, Eva Mendes, Ray Liotta, Dane DeHaan
Musiche Mike Patton
Genere Drammatico


In collaborazione con Filmtrailer.com

La critica
"Protagonista di uno spettacolo itinerante detto "globo della morte" (dai significati palesemente metaforici: tutti i personaggi del film somigliano ad animali in gabbia), l’asso della moto Luke scopre che la breve relazione con una cameriera lo ha reso papà. Per mantenere la famiglia, si ricicla in rapinatore. Un poliziotto ambizioso, Avery, fa carriera ed entra in un giro di agenti corrotti. Molti anni dopo il figlio di Luke e quello di Avery frequentano lo stesso liceo. Un trittico dove gli avvenimenti rispondono alle categorie classiche della tragedia: il destino, la vendetta, l’ereditarietà, le colpe che ricadono sui figli... Malgrado la presenza di Ryan Gosling nella parte di “bad boy” motorizzato, le analogie con Drive sono praticamente casuali. Assai più che alle scene d’azione, Cianfrance è interessato alle relazioni personali e famigliari; in una sfumatura molto noir, però, che trascina i personaggi alla rovina. Lontano dai codici del cinema d’azione anche il linguaggio del film: che, al montaggio serrato e ai ritmi concitati, preferisce lunghi piani-sequenza e visioni in ‘soggettiva’."
Roberto Nepoti, "la Repubblica"

"Paghi uno e prendi tre. Come un tuono sono tre film in uno, a firma del molto indipendente e sentimentale Derek Cianfrance (…) In 2 ore e 20 c'è tempo per una maxi sceneggiatura scritta per prendere al lazo tutti i personaggi, osservando sotto la lente la sensibilità dei macho e la determinazione della bella Eva Mendes, in vesti dimesse. Giocato sulla contrapposizione dei due attori del momento, i due sex symbol dell'era Obama, il citato Gosling e Bradley Cooper che, esaurite le Notti da leoni (esce la terza), s'è dedicato a una carriera che lo ha messo in prima fila, esponendo qui il cinismo americano che crede ci sia ancora bisogno di eroi. Sono bravissimi pure i rampolli che si palleggiano altrui follie, amori e responsabilità, ma gettando una speranza al di là del posto al di là dei pini, come dice il titolo originale che prende spunto dai nativi Mohawk e dalla suggestiva natura che non appare mai a sproposito, motore della storia fino al geometrico finale rettilineo verso chissà dove e perché."
Maurizio Porro, "Il Corriere della Sera"

"Non era facile trovare i giusti equilibri in un progetto di storia che cambia di protagonisti, epoca e registro mescolando gangster story, poliziesco e melò; e in effetti Come un tuono risente a tratti di tanta complessità di temi: oltre al fatto che, in presenza di più episodi, viene naturale preferire uno all’altro. Ma resta coerente nel film la forza unitaria di una vena di profondo intimismo che Cianfrance sa come tradurre in densi piani sequenza: con la macchina da presa incollata a protagonisti che si dibattono nella tela di traumi e pulsioni di cui non sono consapevoli; o di cui stanno appena prendendo coscienza (…) L’effetto è assai emozionante quando sono in ballo interpreti del fascino e dell’intensità di Gosling, angelo maledetto dal cuore puro, e di Cooper, eroe dal cuore oscuro; mentre la terza parte, che dal punto di vista drammatico dovrebbe rappresentare l’apice, soffre del minor peso specifico sia dei giovani attori che dei loro ruoli. Tuttavia, da questo neppur quarantenne regista del Colorado ci aspettiamo molto."
Alessandra Levantesi Kezich, "La Stampa"

"Così quello che sembra solo un film d’azione con un eroe più maledetto del solito (e fantastici stunt girati con ipnotici piani sequenza) diventa un noir sorprendente e melodrammatico. Una saga dolente sulle trappole del destino popolata di personaggi finalmente degni di questo nome (malgrado qualche incertezza di scrittura), che zigzagando fra le durezze e i segreti di un’America di provincia lottano per la loro vita, e non solo per mandare avanti la trama. Senza mai perdere quel senso dell’assoluto, e quel gusto del dettaglio, che fanno da sempre il sapore del grande cinema americano."
Fabio Ferzetti, "Il Messaggero"

"Come un tuono è il titolo italiano di questo film indipendente e sorprendente, firmato da un regista da Sundance, Dereck Cianfrance (…) Il suo realismo noir non lascia indifferenti, e il primo anello narrativo di Come un tuono è di quelli che non si dimenticano e il personaggio di Goslin è di quelli che lasciano segni profondi, una furia silenziosa che si adagia nel nostro immaginario, e forse anche nelle nostre coscienze. Il resto della storia ci è sembrata meno potente e più di scrittura. Bellissima la colonna sonora firmata da Mike Patton."
Dario Zonta, "l'Unità"

"Una volta, le nostre nonne li chiamavano «i filmoni». Quelle belle storie drammatiche che duravano ben oltre le due ore di proiezione e che, di solito, comportavano l'uso incessante del fazzoletto che faceva da rumorosa colonna sonora a colpi di scena clamorosi e destini infausti, più o meno, segnati. Fatte le debite proporzioni, è quel che accade in 'Come un tuono', diretto dall'ottimo Dereck Cianfrance che aveva impressionato con 'Blue Valentine', altro drammone familiare contemporaneo. Non è un caso che in entrambi i film il protagonista sia il sempre più bravo Ryan Gosling che qui divide scena e onori con l'altro emergente di lusso Bradley Cooper. E' la paternità al centro di una pellicola che parte raccontando la misera vita di Luke Glanton (Gosling), stuntman che sbarca il lunario. (...) Fidatevi, questo è un gran bel film."
Maurizio Acerbi, "Il Giornale"

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09 aprile 2013
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