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Cosmonauta

Opera prima di Susanna Nicchiarelli che sorprende per lo humour e la leggerezza con cui racconta gli ''epici'' anni 50-60

10 settembre 2009

Noi vi consigliamo...
COSMONAUTA
di Susanna Nicchiarelli



Luciana ha 15 anni ed è comunista da quando era bambina. E' stato suo fratello maggiore Arturo, fissato con l'Unione Sovietica e la conquista dello spazio, a trasmetterle la passione per la politica. Ed è nella sezione locale della FIGC che Luciana fa tutte le esperienze fondamentali nella vita. Tuttavia lei è troppo impulsiva e spregiudicata, anche per i suoi compagni di partito che decidono di allontanarla dalla sezione. Suo fratello Arturo, un tempo sempre presente, non le potrà essere accanto, ma Luciana troverà lo stesso la forza dentro di sé - e nell'ammirazione per la prima donna cosmonauta, Valentina Tereshkova - per andare avanti...

Anno 2008
Nazione Italia
Produzione Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con Rai Cinema
Distribuzione Fandango
Durata 85'
Regia Susanna Nicchiarelli
Sceneggiatura Teresa Ciabatti, Susanna Nicchiarelli
Con Claudia Pandolfi, Sergio Rubini, Miriana Raschillà, Pietro Del Giudice, Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando
Genere Commedia


In collaborazione con Filmtrailer.com

Note di regia - "La storia di Luciana mi è servita, come credo e spero, per raccontare un pezzo di storia del mio paese, un'epoca ormai dimenticata in cui la competizione tra due visioni del mondo divideva le nazioni e si giocava nell'orbita terrestre e nello spazio circostante il nostro pianeta. Ma la vicenda di Luciana dimostra anche qualcosa che va al di là dell'epoca in cui si svolge: essa indica come in un percorso di formazione si cerchino spesso altrove, nell'appartenenza ad un gruppo, in simboli e in definizioni inventate da altri, quei punti di riferimento che invece andrebbero cercati in noi stessi. Per chi come me è cresciuto nell'epoca della fine delle ideologie è importante, infatti, poter capire come, anche ai tempi di Luciana, quando le ideologie c'erano ed erano ben consolidate, i giovani e i meno giovani non avessero affatto più certezze di oggi. Le delusioni di Luciana, di una ragazza che cresce e deve imparare ad accettare non soltanto la propria fragilità, ma soprattutto le debolezze e le mancanze di chi la circonda, dimostrano fino a che punto, in un modo o nell'altro, bisogna imparare a fare i conti con la sconfitta per poter davvero cominciare a crescere."

La critica
"In 'Cosmonauta', primo lungometraggio di Susanna Nicchiarelli, la vicenda è un poco fragile e slegata: ma sono importanti la sensibilità sentimentale, la capacità di ricreazione complessa di un tempo, l'abilità nella scelta della protagonista Miriana Raschillà. E anche nella scelta delle canzoni, per niente banale: 'Cuore matto' di Little Tony acquista un senso anche politico con la sua invocazione struggente: 'Dimmi la verità. La verità/ perché la verità/tu non l'hai detta mai'."
Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso'

"Tutto bello, ma incompiuto. La Nicchiarelli è fragile come la Marisa che interpreta, attenta a troppi equilibri per amore e per forza, il film guarda in alto ma ha un budget tanto limitato da essere obbligato a inquadrature troppo strette o ambienti deserti (i film d'epoca non si fanno con i fichi secchi), il salto di qualità dalle belle scene a un film vero e proprio non si compie. E così, per chiudere con Gaber, "Cosmonauta" rimane un gabbiano ipotetico."
Boris Sollazzo, ' Film TV'

"'Cosmonauta' sorprende per lo humour, la libertà di tono, la leggerezza perfino eccessiva con cui fa del Pci epico anni 50-60 la tela di fondo per l'educazione sentimentale di una piccola ribelle del Trullo (...) Il tutto sorretto da immagini di repertorio della dimenticata epopea spaziale sovietica ("gli astronauti sono americani, noi diciamo cosmonauti") che si fa metafora di purezza e illusioni giovanili. Anche se fra cover di canzoni d'epoca firmate Subsonica e assalti alla sede dei "traditori" del Psi per sfogare privati rancori, la Nicchiarelli qua e là bamboleggia un po' troppo per dare vera profondità alla sua Luciana (l'intonatissima Miriana Raschillà) e ai suoi problemi di "reputazione", che invece personali non erano affatto. (...)"
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero'

In concorso alla 66ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2009) nella sezione 'Controcampo Italiano'

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10 settembre 2009
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