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Cure mediche per gli stranieri senza permesso di soggiorno

Mentre qualcuno invita alla denuncia a Palermo nasce l'Ospedale interculturale

21 aprile 2009

Cure mediche per donne e bambini stranieri presenti a Palermo senza il permesso di soggiorno, ma in possesso del codice regionale di "Straniero temporaneamente presente".
Si chiama "Ospedale interculturale" ed è un ambulatorio di ostetricia, ginecologia, pediatria e neonatologia. L'iniziativa, proposta e organizzata dall'Associazione Cittadini nel Mondo, in collaborazione con l'Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, è stata resa possibile grazie ad un finanziamento dell'assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, che ha radicalmente modificato le regole di erogazione dei fondi destinati alla cooperazione internazionale, valorizzando le iniziative nel territorio ed all'insegna della trasparenza, della legalità, dell'innovazione e della ricerca.

L'Ospedale interculturale è stato presentato nei giorni scorsi a Palermo in un incontro tra la stampa e l'assessore Ilarda, che patrocina il progetto di solidarietà, l'onorevole Marianna Caronia, il direttore sanitario Gianpiero Seroni, il primario del dipartimento Ostetricia e Ginecologia Maria Rosa D'Anna e il direttore dell'Unità di Pediatria e Neonatologia Bartolomeo Spinella.
A partire dal 7 maggio sarà in funzione, ogni giovedì pomeriggio, dalle 14 alle 18, l'ambulatorio polifunzionale che offrirà assistenza sanitaria gratuitamente alle mamme e ai bambini immigrati. Sarà presente un équipe di ginecologi, ostetrici e pediatri, con il supporto di una mediatrice culturale.

L'iniziativa è finanziata con i fondi regionali dell'Ufficio speciale per la cooperazione decentrata allo Sviluppo e alla Solidarietà internazionale. Il finanziamento servirà all'acquisto di un telefono portatile ed un pc, al pagamento degli esami clinici necessari e dei materiali di consumo, nonché alla retribuzione del mediatore culturale che farà da tramite fra gli operatori sanitari e gli extracomunitari, mentre medici ed infermieri presteranno la loro opera, così come l'ospedale metterà a disposizione locali ed apparecchiature gratuitamente.
"Il progetto per l'ospedale interculturale risponde ai criteri per il rilascio dei contributi per la cooperazione decentrata - ha detto l'assessore Ilarda - Esso rappresenta un importante passo verso l'integrazione attraverso opere di solidarietà". [Aise]

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21 aprile 2009
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