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Dal ''Pianeta Giovani'', il ritratto dei ragazzi italiani tra bontà confusione e mancanza di ideali

Ecco come ne escono i giovani italiani da un indagine di Mtv Lab con l'Istituto Baba

23 settembre 2004

Non è dei migliori il ritratto dei giovani d'oggi che è venuto fuori da un indagine fatta da Mtv Lab, l'osservatorio del canale musicale, e dall'Istituto Baba.
Senza sogni e senza ideali, se non quello di un tranquillo benessere materiale, e se avessero bisogno di soldi sarebbero pronti a prostituirsi, tradire un amico, il paese, persino vendere un organo.
Ebbene, ecco gli italici "ragazzi perbene",

Sono stati 1000 i giovani intervistati tra i 14 e i 34 anni, di cui 800 tra i 18 e i 24 anni.
Particolare il metodo dell'indagine, una settimana passata insieme a 50 intervistati, particolare la scelta del gruppo da monitorare, quello dei giovani di classe media, i ragazzi che seguono di più Mtv.

Molti degli elementi tipici dell'adolescenza segnalati dall'inchiesta, ma diverse e grosse le novità presenti sul "Pianeta Giovani": prima tra tutte "la carenza di spirito ideale".

La mancanza di sogni
Secondo la responsabile del progetto, Fulvia Micoli, dalle interviste è emersa una preoccupante "assenza di antagonismo che dovrebbe essere proprio di questa fase e che invece latita perché questi ragazzi non sono 'contro' niente, anzi, desiderano normalità, omologazione, sognano una famiglia uguale a quella dei genitori, anche se poi magari non parlano con mamma e papà".

Una generazione di giovani-vecchi
I teenager, in primo luogo, sentono il bisogno di stabilità e perciò Mtv li ha etichettati come "ragazzi perbene", un po' borghesi, non del tutto privi di inquietudini, ma molto ristrette alla sfera del privato, dove gli amici contano più dei genitori, della fidanzata, del calcio.

Maniaci dell'immagine
Sono giovani, dice la ricerca, preda di iperattivismo, ansiosi di colmare ogni attimo della giornata, spaventati dalla solitudine, insicuri del proprio aspetto fisico, anche se mangiano troppo e male, dilaniati dalla paura di non piacere, di non essere omologati e accettati, tanto che una delle intervistate, che colleziona etichette di vestiti, sentenzia "se non sei firmato non conti nulla". Per essere bisogna prima avere. Il 7% di loro vorrebbe fare un intervento di chirurgia estetica, il 17,2 % ha un tatuaggio, il 13% un piercing e il 21% ha problemi di peso ed è in imbarazzo di fronte al proprio corpo nudo.

Confusi sulla politica e sulla religione
I giovani hanno anche idee confuse e superficiali sulla politica e sulla religione. Per esempio, il 77,9 % dice di credere in Dio (Budda, Allah), ma lo stesso numero di intervistati si dichiara fatalista e crede nel destino. Del mondo esterno poi non si interessano, non leggono né libri né quotidiani, non si informano, si chiudono nella loro cameretta (l'82% vive ancora con i genitori).

Pochissimi gli avventurosi
Tutt'altro che attenti al sociale, il 38,3% trova abbastanza difficile essere solidali con le persone che vivono per strada. L'86% poi non ha mai trascorso un periodo di studio o lavoro all'estero. L'indifferenza e l'apatia sembrano dominare su tutto.


da la Repubblica del 16 settembre 2004

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23 settembre 2004
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