Dalla Nigeria alla Sicilia per curarsi
La storia, il viaggio e la speranza del piccolo Ola, gravemente malato di crancro
Ola, il bambino nigeriano di 9 anni, ricoverato nel reparto di onco-ematologia pediatrica dell'Ospedale Di Cristina dell'ARNAS Civico di Palermo, in regime di medicina umanitaria, ha iniziato la chemioterapia giovedì pomeriggio, dopo che tutti gli esami clinici sono stati completati.
Il ricovero è stato possibile grazie alla legge regionale in materia ed all'interessamento delle organizzazioni umanitarie che lo hanno portato in Sicilia dal suo Paese di origine.
"Le sue condizioni sono da considerarsi molto serie - ha precisato il dott. Paolo D'Angelo, responsabile dell'Unità Operativa di oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini - e se si vuole fare una previsione possiamo dire che le possibilità di buona prognosi sono intorno al 40%. Naturalmente, occorrerà prima verificare come risponderà alle terapie e solo dopo potremo esprimerci in maniera più precisa. La chemioterapia e tutte le terapie di supporto avranno come scopo l'eliminazione degli interessamenti linfonodali e delle presenze metastatiche del tumore osseo e la riduzione della massa tumorale principale nella speranza di renderla operabile".
Il bambino è giunto dalla Nigeria due settimane a Palermo fa per il suo viaggio della speranza. Per portarlo in Sicilia dal suo Paese di origine ci sono voluti ben due mesi di lavoro da parte delle associazioni umanitarie. "Le difficoltà burocratiche che si incontrano per ottenere i visti sono sempre crescenti - ha aggiunto il prof. Michele Masellis, Presidente dell'organizzazione non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite e con sede a Palermo, 'International Association for Humanitarian Medicine Brock Chisholm' (IAHM) - e spesso il tempo che si impiega per questi visti diventa importante nel trattamento della patologia".
La storia di Ola ha dell'incredibile: dopo la diagnosi della malattia, affidato al "Obafemi Awolowo University Teaching Hospitals Complex", il piccolo è stato sottoposto ad ogni terapia possibile nel suo Paese. Alla fine di marzo, i medici della struttura ospedaliera nigeriana hanno rilasciato una dichiarazione internazionale, attestante l'impossibilità ad eseguire un idoneo trattamento medico-chirurgico nelle strutture di quel Paese. E' scattata la richiesta di aiuto internazionale rivolta alla "Rosa Virginia Good Sheperd Pastoral Association": il 1° aprile l'International Association for Humanitarian Medicine Brock Chisholm ha ricevuto dalla Sig.ra Maria Rita Ribaudo, Legale rappresentante della "Rosa Virginia Good Sheperd Pastoral Association", con sede ufficiale nello Stato dell'Ondo in Nigeria e con rappresentanza a Palermo presso l'"Associazione Rosa Virginia del Buon Pastore onlus", la richiesta di assistenza umanitaria. La stessa associazione si è fatta carico delle spese di trasporto del bambino presso la struttura sanitaria più idonea.
L'IAHM ha contattato, dunque, il Dr. Paolo D'Angelo Responsabile della U.O di Oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini ed il Direttore Generale dell'Ospedale Civico e Fatebenefratelli di Palermo, dott. Francesco Licata di Baucina, che si sono detti disponibili a ricoverare il paziente.
E' iniziato così l'iter per l'apertura del corridoio umanitario, sottoponendo la richiesta di assistenza al Dirigente del Servizio per i Rapporti Istituzionali dell'assessorato sanità, Dott.ssa Lotà, che in considerazione della gravità del caso, si è attivato rapidamente riunendo la speciale Commissione Regionale per la Medicina Umanitaria, che ha autorizzato il ricovero e le cure del paziente presso il U.O di Oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini, nell’ambito del programma regionale per la medicina umanitaria.
È stata la stessa IAHM a contattare l'Ambasciata italiana ad Abuja (Nigeria) per sollecitare la concessione del VISA anche per la madre. Da allora sono stati necessari due mesi per tutti i visti.
Dopo tante peripezie burocratiche, Ola ora è a Palermo. La vicenda è stata anche al centro dell'avvio di contatti internazionali che potranno far sviluppare una collaborazione sanitaria: in particolare il contatto è nato con il Dr. Victor Oba Adesimbo Kiladejo Jlo III, Sovrano della Tribù Joruba dello Stato dell'Ondo della Repubblica Federale della Nigeria, un medico che dirige un centro ospedaliero di Lagos. Il sovrano, particolarmente sensibile ai problemi umani e sociali di persone coinvolti nei flussi migratori clandestini, invitato dalla Sig.ra Ribaudo a seguito di precedenti contatti avuti nello stato dell'Ondo, ha accettato di buon grado di essere a Palermo con i Ministri della Sanità e dei Problemi Sociali chiedendo di incontrare il Prof. Michele Masellis, nella qualità di Direttore dell'IAHM, associazione umanitaria internazionale con sede a Palermo.
L'incontro avvenuto presso la Casa del Buon Pastore di Palermo, diretta da Suor Giuliana Carollo, ha consentito un ampio scambio di idee sul problema dell'assistenza medica umanitaria, e si è concluso con un primo sostanziale accordo di collaborazione tra lo Stato dell'Ondo e l'IAHM. [Aise]