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E' nato ''Giove'', il cice-robot del Museo Archeologico Regionale di Agrigento

Una guida robotica al servizio dei visitatori di uno dei musei più ricchi d'Europa

24 febbraio 2005

Nel 1987 l'Università di Bonn realizzò un robot prototipo, chiamato "Rhino", che offriva visite particolari nei musei e fungeva da guida turistica. Riprendendo questo modello di "Cice-robot", cicerone robot, la Facoltà di Ingegneria Informatica dell'Università di Palermo ha costruito il primo prototipo al mondo di robot-cicerone completamente autonomo. ''Giove'', come è stato soprannominato dai suoi creatori, è stato realizzato dallo staff de professor Antonio Chella nel laboratorio di Robotica dell'Università di Palermo, in collaborazione con il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento.

Il robot, alto circa un metro e sessanta e del peso di centocinquanta chili, è dotato di vista stereoscopica, come quella degli esseri umani, che gli permette di valutare le distanze, microfoni, altoparlanti e sensori al laser.
Il sorprendente automa martedì scorso, dopo essere stato presentato nella sala Telamone del Museo Archeologico Regionale di Agrigento, ha guidato un piccolo gruppo formato da turisti, giornalisti e curiosi fra le bacheche di uno dei musei più ricchi d'Europa.

''Il robot ha in memoria la planimetria della sala - ha spiegato il professor Chella - e si sposta autonomamente da una bacheca all'altra. Periodicamente valuta la correttezza della propria posizione rispetto ad alcuni punti di riferimento e, se non è corretta, si muove di conseguenza''. ''E' in grado di individuare gli ostacoli. Al momento il visitatore può interagire in maniera un po' limitata, ponendo cioè alcuni quesiti tramite una tastiera, ma - ha aggiunto il prof. - in un prossimo futuro potrà avere un'interaziona maggiore''.
Per adesso quello con ''Giove'' rimane un esperimento, ma i progettisti credono che ''il destino sia tracciato'' affinché l'intelligenza artificiale e la multimedialità si mettano al servizio dei beni culturali.

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24 febbraio 2005
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