E "Salvo" arrivò anche in Italia

Domani, mercoledì 26 giugno, alle 21.30 al Cinema Multisala Aurora (via Tommaso Natale, 17) di Palermo sarà presentato in anteprima "SALVO", il film diretto dai registi palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, vincitore del Grand Prix e del Prix Révélation alla 52e Semaine de la Critique al Festival di Cannes.
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, presenzieranno all’anteprima di Palermo, insieme alla protagonista femminile Sara Serraiocco, agli attori Filippo Luna, Giuditta Perriera e Mario Pupella e ai produttori, Massimo Cristaldi (Cristaldi Pictures) e Fabrizio Mosca (Acaba Produzioni). Il film uscirà nelle sale italiane dal 27 giugno distribuito da Good Films.

Di SALVO hanno scritto: "Un’opera prima impressionante. Puro talento estetico… Un film autentico e inquietante" (The Hollywood Reporter); "Un debutto imprevedibile ed estremamente sensoriale. Tecnicamente superbo!" (Variety); "Provocatorio, intrigante, seducente" (Libération); "Un film di grande struttura stilistica. Prova reale che i miracoli esistono" (Il Manifesto); "Convincente, impeccabile, elegante e con interpretazioni esaltanti" (The Washington Post); "Il cuore di ‘Salvo’ merita gli applausi" (Il Corriere della Sera).
Eppure, ci sono voluti ben due premi  a Cannes per arrivare nelle sale italiane. La pellicola, che racconta il rapporto tra un killer di mafia (Saleh Bakri) e la sorella cieca di una sua vittima (Sara Serraiocco), non aveva trovato nessuno spazio di distribuzione in Italia: ora, dopo che i distributori esteri se ne sono innamorati e lo hanno acquistato per portarlo in Australia, Brasile, Inghilterra, Irlanda, Francia, la Good Films ha deciso di mostrarlo anche in patria dal 27 giugno.
"In qualsiasi altro Paese del mondo un film che viene selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, dove l'Italia era assente da 9 anni, sarebbe stato preso d'assalto dai distributori. Invece sono serviti 5 anni di lavoro per realizzarlo e due premi a Cannes per poterlo finalmente vedere nelle sale italiane" ha affermato il produttore Massimo Cristaldi.

Il film racconta una storia difficile, attraverso pochissimi dialoghi e atmosfere cupe: "E' l'incontro tra due cecità, una fisica e una morale, da cui nasce forse un barlume di speranza", ha spiegato Fabio Grassadonia. Entrambi i registi sono cresciuti a Palermo negli anni Ottanta e per il loro primo lungometraggio hanno voluto parlare di mafia: "Rocco Chinnici fu ucciso a pochi metri dalle nostre case, ma a Palermo t’insegnavano a non vedere, a far finta di vivere in una città normale. - dice Grassadonia - E anche oggi se scegli di vedere le cose si complicano".
Per quanto riguarda le difficoltà distributive per Grassadonia il problema è che l'Italia "affonda nel più bieco conformismo, ma il problema è che anche di tutte le commedie prodotte, finanziate con soldi pubblici e delle tv, solo un paio hanno successo".
Per il produttore Fabrizio Mosca il problema è che "il pubblico viene trattato come un demente: non c'è fiducia nei suoi confronti. Ma se proponiamo sempre le stesse cose anche quello si impoverisce, perde la capacità di vedere le cose".

Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, scrittori e registi palermitani, hanno lavorato a lungo come sceneggiatori e come consulenti per alcune società di produzione italiane, come Filmauro e Fandango. Nel 2004 hanno scritto per Fandango la commedia musicale Ogni volta che te ne vai, ambientata nel mondo delle balere romagnole. Continuano ancora oggi il lavoro di consulenza allo sviluppo copioni come freelance in collaborazione con alcuni workshop europei, come la Berlinale Residency del Festival di Berlino, Nisi Masa e Torino FIlmLab. Nel 2010 il loro esordio alla regia con il cortometraggio Rita, uno dei cortometraggi di maggior successo degli ultimi anni, premiato ai Nastri d’Argento e presentato in più di cento festival internazionali (Rotterdam, Edimburgo, Chicago, Angers, Abu Dhabi, Aspen, Toronto, fra gli altri), ha vinto decine di premi. Il corto è ambientato a Palermo dove la scorsa estate hanno girato anche Salvo, il loro primo lungometraggio da registi.

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