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ELEPHANT

Van Sant analizza, diversamente da 'Bowling for Columbine', il fenomeno delle stragi nelle scuole americane

06 ottobre 2003





Noi vi consigliamo di vedere...
ELEPHANT
di Gus Van Sant


In linea con "Mala Noche", "Drugstore Cowboy", "Belli e dannati" ecco che Gus Van Sant si rimette in viaggio tra i suoi ragazzi, l'altra faccia del sogno americano. Dopo le parentesi hollywoodiane di Genio Ribelle, Scoprendo Forrester, ma anche l'impuntatura fallimentare di rifare Psyco. Elephant è nato come progetto Tv ed è finito all'ultimo festival di Cannes riportando a casa la Palma d'oro. Girato a Portland, scenario "vansantiano" d'elezione, il film punta sul tema della violenza, delle stragi nelle scuole americane, ma non è un'operazione di docu-fiction alla Bowling for Columbine, piuttosto il diario visionario di una normalità allucinata e fredda, attraverso il pedinamento quotidiano di alcuni ragazzi le cui vite si incontrano in scena in un unico tragico evento. Li vediamo a uno a uno nei corridoi, a mensa, seguire le lezioni, nei bagni, in cortile, poi a casa nelle stanze da letto, in cucina, in garage a esercitarsi al tiro a segno con il fucile ordinato per posta. Sono ragazzi che fanno cose da ragazzi, lentamente assuefatti alla violenza. Ragazzi osservati con una maestria che evita sia l'indagine che il giudizio, arrestandosi all'istantanea lucida, pura, spigolosa e disarmante di uno spaccato sociale in cui due teenager qualunque entrano nella propria scuola ed uccidono 12 compagni e un professore.

Distribuzione Bim
Durata 81'
Regia Gus Van Sant
Con Alex Frost, Eric Deulen, John Robinson
Genere Drammatico

La critica
"Non c'è catarsi finale, né alcun tentativo di rassicurare lo spettatore: in questo consistono, a conti fatti, la terribilità e la bellezza di 'Elephant', il miglior titolo visto finora in competizione. E Van Sant si conferma il figlio più degno della controcultura americana, capace di rinunciare a Hollywood per fare esattamente il cinema che vuole". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 maggio 2003)

Palma d'Oro come miglior film e Premio per la migliore regia al 56mo Festival di Canes 2003


Fonte: cinematografo.it

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06 ottobre 2003
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