Eutanasia e aborto: ecco cosa pensano i giovani del nord e del sud
E' quanto emerge da una indagine condotta dalla "Rivista", mensile della diocesi di Cefalù, in provincia di Palermo, su un campione di 700 giovani di età compresa fra i 18 ed i 30 anni.
Di questi 350 abitano al nord e 350 al sud.
La prima divisione è sull'aborto. Mentre, infatti, per la maggioranza dei giovani del sud (65%) è un omicidio, per la maggioranza di quelli del nord (43%) è un atto da fare seguire alla diagnosi prenatale. Alla richiesta di rispondere su che cosa è l'aborto procurato i giovani del nord hanno risposto: un omicidio (35%); un atto giusto per limitare le nascite (7%); un atto da fare seguire, in alcuni casi alla diagnosi prenatale (43%), un gesto ultimo che appartiene alla donna (8%), altro (5%), non risponde (2%). I giovani del sud, invece, hanno risposto; un omicidio (65%); un atto giusto per limitare le nascite (9%); un atto da fare seguire, in alcuni casi alla diagnosi prenatale (15%), un gesto ultimo che appartiene alla donna (6%), altro (4%), non risponde (1%).
Altra divisione sull'eutanasia. I giovani del nord dicono che essa è: un atto moralmente inaccettabile (55%), un atto da approvare perché pone fine al dolore (31%), l'ultimo gesto da accordare ad un malato terminale (9%), altro (3%), non risponde (2%). Quelli del sud rispondono: un atto moralmente inaccettabile (33%), un atto da approvare perché pone fine al dolore (62%), l'ultimo gesto da accordare ad un malato terminale (2%), altro (1%), non risponde (2%).
Stesse vedute tra i giovani solo sulla clonazione che è condannata in ogni caso sia al nord (65%) che al sud (72%). Sulla guerra al nord sono d'accordo il 31% ed al sud il 18% dei giovani. Sulla pena di morte d'accordo il nord (57%) e contrari al sud (61%).
Fonte: La Sicilia