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Gianfranco Fini a Bagheria: ''La mafia è una dittatura da battere!''

''La mafia vuole togliere la libertà come una dittatura, è giusto, quindi, ribellarsi''

30 marzo 2009

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato stamane a Bagheria (PA), all'Istituto d'Arte, per partecipare alla cerimonia conclusiva del ciclo di seminari interscolastici organizzati dall'associazione "Parlamento della Legalità" che si occupa di iniziative per favorire la diffusione della cultura della legalità tra i giovani e cominciati a ottobre dal presidente del Senato, Renato Schifani. Fini è stato accolto dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, e da una delegazione di sindaci del comprensorio.

"La mafia è come una dittatura, perché come le dittature vuole togliere la vita, vuole limitare la libertà, vuole cancellare la dignità delle persone e dei popoli. Nelle sue varie declinazioni, e in vari momenti e in varie parti d'Italia, le mafie sono una dittatura". Queste le parole del presidente Fini rivolte ai ragazzi. "I popoli che hanno la disgrazia di cadere sotto una dittatura - ha proseguito Fini - si ribellano, tengono viva la speranza di liberarsi. E' ciò che occorre fare, occorre avere coscienza della necessità di liberarsi di questa dittatura". Un'azione, secondo Fini, che deve essere svolta dai giovani "a un livello diverso" rispetto a quello delle istituzioni: "Voi - ha detto Fini agli studenti - non dovete prendere le armi, ma essere coscienti del dovere di ricordare i martiri che ci sono per ogni lotta per la libertà ed essere gratissimi ai servitori dello Stato. Una espressione antica - ha affermato Fini - ma significa essere in prima linea contro il male, contro le mafie".

"Non votate mai - ha detto ancora il presidente della Camera - chi dice 'datemi il voto che poi vi trovo il posto di lavoro': questo è un comportamento che ha la mentalità mafiosa. Non ci sono mafiosi alla Camera, non ci sono deputati che la difendono e non ci sono compiacenze. Se non vogliamo che ci siano legami con la mafia, chi rappresenta il popolo, la politica, deve garantire trasparenza e la forza dell'esempio e del comportamento".
Secondo Fini, è lo Stato che deve garantire la selezione di coloro che meritano e non i boss "perché chi si impegna deve andare avanti. Negli ultimi anni - ha ragionato - sono stati fatti grossi passi in avanti che dobbiamo salutare con soddisfazione: oggi la luce c'è, lo Stato ha reagito, è cresciuta la volontà nella società di non calare il capo". Portando come esempio il rischio di infiltrazioni mafiose nella realizzazione del Ponte sullo stretto, Fini ha detto: "C'è come in tutte le grandi opere o gli interventi di quotidiana amministrazione. Ma se per questo rinunciassimo - ha aggiunto - sarebbe la paralisi dell'amministrazione e dell'azione del governo. Le leggi ci sono".

Gianfranco Fini si è poi spostato a San Cipirrello per inaugurare la sede del Parlamento della Legalità. Nel suo discorso ha voluto citare una celebre frase di John Fitzgerald Kennedy. "Come diceva un grande presidente americano - ha detto - non chiedetevi che cosa lo Stato può fare per voi, ma cosa potete fare voi per lo Stato, perchè lo Stato è la Repubblica, cioè la comunità".
"La Sicilia non può essere conosciuta solo per l'azione di quattro criminali. E' stata la culla di molti intellettuali e i giovani devono avere ora come mandato quello di restituire la Sicilia agli onori del mondo", ha poi proseguito Fini, e rivolgendosi ai ragazzi che partecipano alla cerimonia ha detto: "A chi vi dice 'ma chi te lo fa fare?' rispondete con una pernacchia dicendo che lo fate anche per chi non ne ha il coraggio".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, AGI, La Stampa.it]

Il Parlamento della Legalità sopra casa della famiglia del boss - Al secondo piano, in un appartamento confiscato alla mafia, c'è la sede del Parlamento della Legalità; mentre al primo vive la famiglia di un boss mafioso.
Una situazione paradossale denunciata dal responsabile del Parlamento per la Legalità, Nicola Mannino, alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini, recatosi la sede del movimento a San Cipirrello (PA). Mannino ha detto: "E' la prima volta che un rappresentante delle istituzioni viene a farci visita. Lavoriamo ogni giorno sotto le continue minacce di questa famiglia mafiosa. La moglie del capomafia, col grembiule sporco di sugo, ci grida: 'Siete ancora qui? Ma quando la finite?'"
Fini, che a Bagheria ha partecipato al seminario conclusivo dell'anno accademico del Parlamento della Legalità, ha messo a disposizione palazzo Montecitorio per la giornata conclusiva della prossima edizione dei seminari. [La Siciliaweb.it]

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30 marzo 2009
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