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Gli italiani di Londra con i pm di Palermo

Manifestazione davanti all'Ambasciata d'Italia a Londra per sostenere i magistrati che combattono la mafia

17 settembre 2012

Sabato scorso, gli italiani di Londra si sono riuniti di fronte all'Ambasciata d'Italia a Londra per una manifestazione di sostegno ai magistrati che combattono la mafia.
In particolare, la manifestazione ha inteso sostenere i magistrati delle Procure di Palermo e Caltanissetta dopo i recenti attacchi e il clima di delegittimazione cui sono sottoposte queste procure.

La manifestazione è stata accompagnata dall’appello "Sosteniamo chi combatte la mafia", secondo il quale "le procure di Palermo e Caltanissetta sono oggetto di un attacco volto a delegittimarne e tacitarne l’operato".

"Organi istituzionali, partiti politici e mezzi di comunicazione - si legge nel testo dell’appello - paiono animati dall’intento di smantellare l’unica arma democratica di lotta alla Mafia: l’accertamento della verità. Ricordiamo alcuni fatti eclatanti in questo senso: il sollevamento del conflitto d'attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo da parte dell'Avvocatura di Stato a seguito delle intercettazioni del "caso Mancino"; la richiesta di procedimento disciplinare nei confronti del Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo e del suo sostituto, Nino Di Matteo, titolare dell’inchiesta sulla trattativa stato-mafia per l’intervista rilasciata a Repubblica sulle telefonate Mancino-Napolitano; l'apertura di una pratica di trasferimento per incompatibilità ambientale nei confronti del procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, come conseguenza della sua lettera aperta "al caro Paolo" in occasione del ventennale della strage di via d'Amelio".

"Infine - prosegue l’appello - i continui attacchi di politici, giornalisti e presunti esperti che azzardano voli pindarici sulla Costituzione con il solo intento di infangare la reputazione delle Procure di Palermo e Caltanissetta.Stiamo assistendo ad un ribaltamento della realtà per cui i magistrati che stanno indagando sulla trattativa stato-mafia e sulle stragi del '92 vengono presentati come nemici dello Stato. Questo clima di delegittimazione sta portando le Procure antimafia ad un pericoloso isolamento."
"NOI - ribadisce il testo dell’appello - non ci stiamo. NOI consideriamo i magistrati delle Procure di Palermo e Caltanissetta fedeli servitori dello Stato. NOI non abbiamo la memoria corta. NOI non dimentichiamo il clima di calunnia e isolamento cui furono sottoposti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Giovanni Falcone, prima della sua morte scriveva: "...Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande... In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere... ".
NOI non vogliamo che la storia si ripeta. NOI cogliamo e facciamo nostro l'appello di Antonio Ingroia: "...Chi lavora per fare luce sugli anni delle stragi e della trattativa stato-mafia non solo non ottiene sostegno, ma è lasciato da solo: in un paese normale le istituzioni e la società si stringerebbero attorno ai magistrati e li sosterrebbero in questo compito difficile..."
NOI sosteniamo le Procure di Palermo e Caltanissetta. NOI siamo con LORO".

Durante la manifestazione, è stata data lettura della la "Lettera al caro Paolo", letta da Roberto Scarpinato alla commemorazione del ventennale della strage di via d'Amelio.
Firmatari dell’appello finora sono una decina di persone, esponenti del mondo della ricerca e dell'associazionismo. [Aise]

 

 

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17 settembre 2012
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